Prima la concertazione, poi la delibera approvata in Giunta e a Catanzaro il Covid - 19 potrebbe anche mutare, da virus che fa paura, in un'occasione per smussare le posizioni e aprire a quella pedonalizzazione di corso Mazzini sperimentata da Rosario Olivo e accantonata da Sergio Abramo. Per il momento gli esercenti si godono l'ampliamento temporaneo delle occupazioni di suolo pubblico. Più tavolini all'aperto, fino al 31 ottobre e senza oneri. Sarà il tempo a dire se la strategia sarà all'altezza della sfida, ma da Confcommercio trapela soddisfazione.
Intanto il commercio riparte dal distanziamento sociale garantito con più tavolini all'aperto. Almeno ci prova perché sul Corso la partenza è lenta. Molti i bar ancora chiusi e i profitti di chi è tornato dietro al bancone sono in caduta libera. Scuole chiuse e smart working non aiutano, la diffidenza è palpabile e se Salvatore Miniaci del Bar dell'Angolo rimpiange il via vai di docenti, alunni, genitori e dipendenti, Alberto Rosati del Mignon già sa di dover ridimensionare la sua ripartenza col botto rimettendo in cassa integrazione i suoi quattro dipendenti. Stigmatizza anche l'assenza di aiuti statali, ma va avanti facendo i conti la paura che si scontra con la voglia di normalità. È così pure da Colazione da Tiffany. Raffaele Trapasso fa anche pasticceria e ciò lo colloca tra gli esercenti che dribblano la crisi e si salvano in corner. Perdite più contenute, ma nessun profitto da record. Troppa calma non fa rima con gli affari ed ecco perché, aspettando il ritorno della frenesia che fu, ora l'attesa è tutta per i tavolini all'aperto nella speranza che sia questa la prima scossa del rilancio commerciale dei tre colli.
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