Attori politici, forze sociali, categorie produttive, semplici imprenditori, piccoli artigiani. Col passare delle ore si ingrossano le fila dell'esercito degli scontenti calabresi. La “fase 2” illustrata l'altra sera in televisione dal premier Giuseppe Conte ha lasciato molti delusi a queste latitudini.
Il rischio è che il prolungamento del lockdown, suggerito dalla prudenza e da evidenze scientifiche su una ripresa dei contagi, possa definitivamente piegare interi comparti produttive. Sono le cifre - si tratta di dati ufficiali forniti dalla Regione - a confermare la portata di una crisi senza precedenti: nei mesi di febbraio e marzo 2020, si è riscontrata una contrazione di avviamenti pari a -20.734 nuove assunzioni.
A partire dallo scorso 6 aprile, avvio della presentazione delle domande di accesso alla Cassa integrazione in deroga, sono pervenute quasi 15mila domande da parte di datori di lavoro.
L'articolo completo nell'edizione odierna della Calabria della Gazzetta del Sud.
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