«Nelle due regioni più povere, Calabria e Sicilia, il pil pro capite è inferiore al 60 % della media Ue». È un quadro drammatico quello che delinea la Commissione Europea riguardo alla nostra regione alla Sicilia. Una situazione di povertà economica e mancata crescita che forse era nota ma non in questi termini drammatici. E se la fotografia di un contesto sociale che non riesce a decollare è chiara, adesso è il futuro a preoccupare di più soprattutto considerando la gravissima fase che si sta affrontando in queste ultime settimane. I numeri forniti dalla Commissione sullo stato del Paese Italia e riferiti alla Calabria sono schietti: «Tra il 2008 e il 2018 la spesa pubblica è aumentata al Centro-Nord (+1,4 %) ed è diminuita in modo significativo al Sud (-8,6 %)» e ancora «nel 2017 la produttività del lavoro nelle zone più produttive (Lombardia, province autonome di Trento e Bolzano) era superiore di circa il 30 % rispetto alle tre regioni meno produttive (Calabria, Puglia e Sardegna). I livelli di competitività più bassi si registrano in Calabria, Sicilia e Sardegna». L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Cosenza