La Corte dei Conti ha accertato sette criticità nel bilancio di previsione 2019-2021 della Regione Calabria. Il dato emerge da una deliberazione adottata nei giorni scorsi dalla sezione di controllo della magistratura contabile calabrese all’esito di un’istruttoria che ha seguito vari passaggi, tra cui la richiesta di chiarimenti alla Regione Calabria e la trasmissione da parte della Regione delle proprie controdeduzioni: le criticità riscontrate riguardano essenzialmente il settore della sanità.
In particolare, con riferimento al bilancio di previsione 2019-2021 della Regione la Corte dei Conti ha anzitutto registrato «la mancata adozione del 'piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio'"; «il mancato rispetto del quadro normativo vigente in materia di programmazione degli investimenti nel settore sanitario; «la mancata adozione del bilancio consolidato del Servizio sanitario regionale"; «la carenza di elementi di riscontro alla valutazione della congruita del fondo rischi"; «la mancanza di chiarezza sulla integrazione dei contratti dei direttori generali e dei direttori amministrativi degli enti del servizio sanitario regionale e la mancata indicazione di uno specifico obiettivo volto al rispetto dei tempi di pagamento al quale condizionare, almeno il 30% della corresponsione dell’indennita di risultato".
Poi ancora: «la mancata sottoscrizione di una parte dei contratti che definiscono i volumi delle prestazioni erogabili dagli operatori privati accreditati"; «la mancanza di chiarezza sulla ricognizione dei debiti verso i fornitori degli enti del servizio sanitario regionale e della gestione sanitaria diretta, scaduti al 31 dicembre 2018».
Nella delibera, la sezione di controllo della Corte dei Conti inoltre - si legge ancora - «invita la Regione, al fine di agevolare la applicazione della riforma contabile, a procedere ad un complessivo adeguamento della normativa regionale alla recente riforma in materia di armonizzazione contabile dei bilanci pubblici». Nel provvedimento, poi, la Corte dei Conti prende atto che «il Collegio dei Revisori della Regione Calabria non ha inteso fornire proprie controdeduzioni» a una nota di chiarimenti inviata dalla magistratura contabile. Nel dispositivo della deliberazione, infine, la Corte dei Conti dispone che i presidenti della Giunta e del Consiglio regionale «ciascuno per la parte di rispettiva competenza, provvedano all’adozione delle misure consequenziali» alle criticità segnalate.
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