Sempre più anziani mentre diminuisce il numero della popolazione giovanile. Il Tirreno cosentino si sta svuotando per la mancanza di lavoro. L’emigrazione è in costante aumento. E così se le nascite sono diminuite sono esponenzialmente cresciuti sul territorio gli over 65.
Il dato che balza all’occhio è che la popolazione straniera, regolarmente censita, sta mettendo radici al Sud e aumenta anno dopo anno mentre gli oriundi vanno via.
Il flusso che caratterizza l’emigrazione non è più quello di sessant’anni fa. Non più una fuga dalle campagne, ma piuttosto, la nuova tendenza ad andare via riguarda neo diplomati o neo laureati e giovani specializzati. Competenze che escono fuori dai nostri confini regionali e comprensoriali per non tornare più.
Comune per comune analizziamo negli ultimi dieci anni quale è stata l’evoluzione e la crescita della popolazione anziana sui centri maggiori del Tirreno cosentino.
In quasi tutti i centri l’aumento di over 65 è esponenziale. Prendiamo in riferimento il periodo che va dal 2008 al 2018. Ad Amantea gli over 65 passano da 2449 a 2902, a Belvedere Marittimo da 2039 a 2247, a Paola si passa da 3196 a 3627, mentre a Cetraro da 2027 a 2428, a Scalea da 1440 a 2160, a Fuscaldo da 1440 a 1812, a Diamante da 1156 a 1318, a San Lucido da 1133 a 1421, a Praia a Mare da 1135 a 1498.
I giovani fino a 14 anni sono invece diminuiti. Ad Amantea nel 2008 erano 2101 mentre nel 2018 sono 1766, a Belvedere si passa da 1156 a 1106, a Paola da 2204 a 1952, a Cetraro da 1280 a 1250, a Scalea da 1441 a 1427, a Fuscaldo da 1188 a 1088, a Diamante da 634 a 570, a San Lucido da 784 a 734, a Praia a Mare da 948 a 769. Indici anche rapportabili alle nascite in calo. Ma il dato che balza all’occhio è in due fasce intermedie. A Paola nel 2018 ci sono 798 giovani dai 20 ai 24 anni e 969 dai 25 ai 29, nel 2008 erano invece rispettivamente 1100 e 1220. Ad Amantea nel 2018 dai 20 ai 24 anni sono 802 e dai 25 ai 29 sono invece 855, nell’anno 2008 erano invece 823 e 931. Scalea 536 e 638 nel 2008 erano invece 724 e 842. I comuni perdono in dieci anni in media dai 150 ai 200 giovani.
Tradotto sta a significare che fanno le valigie per trasferirsi all’estero o in comuni del nord Italia. E non va meglio anche in quelle fasce di popolazione che vanno dai 30 ai 40 anni. Coloro che hanno avuto la fortuna di maturare qualche esperienza nei nostri territori poi molte volte vanno via.
Al sud manca il lavoro e i posti pubblici sono sempre meno. Negli ospedali così come nei vari uffici statali. Lavoro che manca anche nei vari comuni.
Per gli enti sul Tirreno cosentino non è facile mandare avanti a pieni giri le macchine amministrative con gli organici che si sono ridotti all’osso. Ci sono sempre più pensionati e meno forze fresche a rimpiazzare le carenze. Concorsi? Pochissimi e per pochi fortunati. E così oggi il posto fisso è diventato una chimera.
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