«Perdura e si aggrava lo stato di deficit finanziario, patrimoniale ed economico dell'ente, tanto da non poter garantire il mantenimento dei servizi primari ed essenziali, in particolare i servizi della depurazione, e svolgere le attività proprie del Consorzio». È quanto scrive il commissario straordinario del Corap, Fernando Caldiero, in una nota indirizzata, tra gli altri, al governatore Mario Oliverio e all'assessore regionale alle Attività produttive, Mariateresa Fragomeni. Il Corap, Consorzio regionale per lo sviluppo delle Attività produttive nato alcuni anni fa dall'accorpamento delle cinque Asi (Sree di sviluppo industriale) provinciali, da mesi versa in una grave crisi, che sta mettendo a rischio il posto di lavoro di oltre 100 dipendenti, e nelle ultime settimane è diventato anche un caso politico. Nei giorni scorsi, infatti, in una seduta congiunta della prima e della seconda Commissione del Consiglio regionale si è esaminata una proposta di legge regionale sulla liquidazione coatta amministrativa del Corap, sulla quale, tuttavia, si sono registrare posizioni contrapposte tra gli schieramenti. Nella nota, inviata, oltre che al governatore Mario Oliverio e all'assessore regionale Fragomeni, anche ai prefetti delle cinque province calabresi, Caldiero rileva «l'esistenza di molteplici pignoramenti ressi terzi promossi dai creditori dell'ente avventi a oggetto i crediti da quest'ultimo vantati, che ne rendono impossibile il materiale incasso, l'impossibilità di sanare gli omessi versamenti sin qui registrati di contributi previdenziali e delle imposte pregresse, i cui importi hanno gia' superato le soglie di rilevanza penale». Inoltre, prosegue la nota del commissario del Consorzio regionale per le attività produttive, "la gravita' della crisi economica, finanziaria e patrimoniale si riverbera inevitabilmente sul piano della corretta gestione delle risorse umane. Difatti, da una parte il costo del lavoro risulta del tutto esorbitante rispetto alla situazione economica e finanziaria dell'ente e alla sua reale produttività, dall'altra le risorsa umane risultano sovradimensionate». Pertanto, "non sussistendo ancora la possibilità di ricorso a strumenti normativi idonei a fronteggiare una situazione di crisi», il commissario straordinario del Corap fa presente di essere costretto a valutare la necessità di un licenziamento collettivo «auspicando peraltro - conclude Caldiero - che in tale ambito, anche con la collaborazione delle parti sociali e delle pubbliche autorità preposte, possano concordarsi percorsi idonei a ridurre l'impatto sociale degli esuberi di personale».