Passano dalle 210.000 unità del 2004 alle 145.000 del 2018 i lavoratori irregolari registrati in Calabria. Il tasso di irregolarità passa infatti dal 29% del 2004 al 20,2% del 2018. Una decrescita continua del lavoro sommerso e irregolare in Calabria, registrato nell’apposito XI Rapporto sull’economia sommersa ed il lavoro non regolare in calabria, su dati Istat, redatto dalla Commissione regionale per l’emersione del lavoro non regolare, presieduta da Benedetto Di Iacovo.
Oggi le unità irregolari in Calabria ammontano a circa 145.000 unità, contro le 210.000 unità registrate nel 2004. Quindi la Calabria, in controtendenza fa registrare tassi di decrescita del sommerso. Sicuramente una decrescita importante ma i numeri restano ancora alti.
Tuttavia l'economia sommersa e illegale in Calabria vale circa 5,2 miliardi di euro e sottrae risorse a vario titolo, fiscali e previdenziali, quindi di Iva, pari a circa, 1,9 miliardi di euro l'anno
Secondo l’Istat l’economia sommersa a livello nazionale, invece, sviluppa ancora un giro di affari tra Economia non osservata (sommerso economico, quindi il lavoro irregolare e attività illegali) pari a circa 210 miliardi di euro, pari al 12,4% del Pil. Il valore aggiunto generato dall’economia sommersa ammonta a poco meno di 192 miliardi di euro, quello connesso alle attività illegali (incluso l’indotto) a circa 18 miliardi.
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