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Sanità in Calabria, le strutture private avranno più soldi dalle Asp ma c'è il ricorso

Tar Calabria

Una vicenda complessa sulla quale a dir l'ultima parola sarà il Consiglio di Stato. Il caso riguarda le tariffe che la Regione attraverso le Asp paga alle strutture private accreditate per anziani, le cosiddette Rsa.

La Seconda Sezione del Tar Calabria presieduta da Nicola Durante ha accolto il ricorso proposto dalle associazioni Uneba Calabria, Anaste Calabria e Vivere Insieme contro il decreto dell'ex commissario Massimo Scura, che aveva abbassato da 153 a 140 euro, con decorrenza retroattiva, la tariffa massima giornaliera per persona da corrispondere alle Rsa per anziani non autosufficienti.

Il Tar ha annullato il decreto impugnato dalle associazioni delle strutture private nella parte in cui fissa la decorrenza della riduzione dal 12 luglio 2017. Secondo il Tar sino all'entrata in vigore di una nuova tariffa deve trovare applicazione quella vecchia, applicata in virtù di un decreto del 2016. Ciò in quanto la minore entrata «non consente alle strutture private il mantenimento dei precedenti livelli occupazionali».

Pertanto «al fine di consentire la gestione della transizione è necessario che alle strutture private venga riconosciuto un adeguato periodo di tempo, a tariffa invariata, onde riorganizzare la propria struttura produttiva, salvaguardando i rapporti di lavoro in essere con i propri dipendenti, ovvero procedendo con gli ineluttabili licenziamenti».

L'articolo completo nell'edizione odierna della Gazzetta del Sud.

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