Calabria

Martedì 30 Aprile 2024

Sanità in Calabria, accordo sui precari: in servizio fino al 31 dicembre

Cotticelli sulla graticola, Oliverio martellante contro il Decreto Calabria «che è da ritenersi incostituzionale, che costituisce uno strappo e che nei contenuti non è una risposta». Due pianeti lontani, il commissario e il governatore. Una distanza siderale quella emersa ieri dalle separate audizioni dei due in Commissione Affari Sociali della Camera. Saverio Cotticelli, alla guida della struttura commissariale da cinque mesi, è stato accusato dai deputati di minoranza di aver fatto poco, di non essere riuscito a prendere in mano la situazione pur avendo enormi poteri, di essersi presentato alla Commissione con un approccio enfatico («ha tenuto un comizio» secondo Enza Bruno Bossio) senza però spiegare come intende innalzare i livelli di assistenza, mentre sullo sfondo si profila un commissario liquidatore, nell’ambito di un assetto gestionale che di fatto esautora totalmente la Regione. Cotticelli ha replicato ricordando che la sua prima visita è stata al procuratore Gratteri, nel segno della legalità, la seconda a Oliverio «per dare un segnale distensivo. Ho fatto i contratti con le strutture private, per finirla con i contenziosi causa di enormi spese. Non si sa di preciso a quanto ammonti il disavanzo, c’è carenza di personale, occorre un piano straordinario delle assunzioni. Abbiamo il problema dei pignoramenti, degli interessi per i tardivi pagamenti, dell’aggressione ai soldi pubblici. Massimo Scura era stato lasciato solo, io con umiltà mi sono accostato al territorio». Da parte sua Oliverio ha stigmatizzato il caso dei manager aziendali esautorati e «infangati, ma la Calabria non è il Burundi. È curioso che all'unico soggetto non sottoposto a controllo (il commissario) siano stati dati pieni poteri, tranne quello della nomina dei direttori delle aziende. Anche perché, parliamoci chiaro, i nominati rispondevano ai commissari. Io dal 2015 non ho mai assunto un atto amministrativo perché non potevo, visto che c'era il commissario ad acta. Bisogna fare un'operazione verità». E ancora: «Io non sono interessato all’intesa sui nomi dei futuri vertici aziendali, alla spartizione degli incarichi, li decida pure il Governo. Ma questo è un precedente pericoloso». Duro nei toni, Oliverio, affiancato dal delegato alla Sanità, Franco Pacenza, non ha attaccato direttamente Cotticelli ma ha di fatto respinto l’invito al dialogo del commissario per concertare insieme le nomine dei nuovi manager delle Aziende sanitarie e ospedaliere. Sui vertici aziendali è previsto oggi l’incontro del commissario ad acta con la Ministra della Salute. Cotticelli sottoporrà a Giulia Grillo l’elenco dei manager dal sub commissario Thomas Schael. Da Roma alla Calabria, va segnalato l’accordo siglato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil con il commissario Cotticelli e il dg del dipartimento Salute, Antonio Belcastro. relativamente alle sole figure del ruolo sanitario, sia della dirigenza (area medica e sanitaria), dell'area del comparto (infermieri, tecnici di radiologia, tecnici di laboratorio), oltre al personale con la qualifica di Oss, «di concludere le procedure concorsuali in atto, ovvero già autorizzate con decreto del commissario ad acta, subordinando l'assunzione in servizio dei vincitori a specifica autorizzazione da parte della struttura commissariale; di mantenere in servizio il personale precario, nei limiti delle autorizzazioni già in essere, ovvero nei limiti della spesa già autorizzata, qualora si dimostri, per lo stesso periodo, l'impossibilità di coprire posti relativi a figure già autorizzate con Dca, anche perché relative a profili non sanitari. Tali proroghe si intendono fino al 31 dicembre 2019. Nel caso di utilizzo di graduatorie valide di altre aziende del servizio sanitario regionale, sempre per le figure sopra richiamate, si dovrà tenere conto della cronolgia delle stesse graduatorie.

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