Da 130 euro a tonnellata a 105. La trattativa andata avanti per mesi si è assestata nei giorni scorsi su questa cifra, che è la tariffa che le cinque comunità d'ambito dovranno ora corrispondere a Sovreco, società che gestisce l'unica discarica ancora attiva in Calabria, per poter conferire i propri rifiuti nell'impianto crotonese. Non si scenderà oltre questa soglia, benché l'importo abbia già subìto una considerevole rivisitazione al rialzo, passato dagli iniziali 73 euro a tonnellata ai 105 euro, ora richiesti dalla società che ha posto un aut aut alla Regione. Al di là dell'adeguamento della tariffa, scrive la Gazzetta del Sud in edicola, la partita si gioca ora nell'ottica del superamento dell'emergenza che si aprirà quasi certamente a partire dal primo luglio, nel caso in cui l'impianto crotonese si mostrerà indisponibile a ricevere ancora scarti provenienti dagli impianti di trattamento dei rifiuti calabresi. E durante l'estate non sarebbe facile fronteggiare una situazione d'emergenza. È questa la principale ragione per cui i responsabili delle cinque comunità d'ambito sono stati, infine, costretti a cedere alla proposta di revisione al rialzo della tariffa avanzata da Sovreco, che dovrà ora passare al vaglio delle assemblee dei sindaci componenti degli Ambiti territoriali ottimali (Ato). Un ritocco che causerà però diverse conseguenze. La nuova tariffa avrà un effetto retroattivo e verrà riconosciuta alla società riconducibile al gruppo Vrenna a partire dal primo gennaio scorso, data a partire dalla quale le competenze in materia di rifiuti sono transitate dalla Regione agli Ato senza, tuttavia, che queste ultime sottoscrivessero il contratto con Sovreco che, nel frattempo, ha continuato ad assicurare il conferimento dell'immondizia in discarica. L'aumento della tariffa produrrà, nei fatti, a catena anche un rincaro della Tari.