Concorrenza sleale estera, importazioni dubbie e in generale una crisi del settore che si riverbera a catena. Nelle settimane passate Coldiretti Calabria è stata nel porto di Gioia Tauro verificando l'ingresso di prodotti agricoli. Il direttore Francesco Cosentini ha denunciato l'arrivo dei mandarini “Kinnot” a basso contenuto di semi che appaiono (solo quello) molto simili alle nostre clementine.
«Quindi concorrenza non solo da Nord Africa e Spagna ma anche dall'Oriente», ha aggiunto, chiarendo che in quei paesi la manodopera costa 30-40 dollari al mese. «Con lo stesso importo le nostre imprese non coprirebbero la giornata d'un operaio», ha commentato amaro.
Gli agrumi sono un settore chiave dell'economia calabra. La nostra regione garantisce circa un quarto della produzione nazionale. La superficie dedicata in Calabria sfiora i 32mila ettari (24% del dato nazionale) distribuita tra circa 44mila aziende circa. Le clementine sono il prodotto clou: made in Calabria oltre il 60% italiano.
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