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Medici di famiglia in Calabria, quel corso inaugurato ma mai partito

Medici di famiglia

All'entusiasmo del “primo giorno di scuola” è subentrata l'ansia snervante dell'attesa e infine la preoccupazione, nei 64 vincitori delle borse di studio bandite dalla Regione Calabria per l'accesso al corso triennale di formazione specifica in Medicina generale che consentirà ad altrettanti laureati (più sette soprannumerari che non hanno diritto all'assegno per un totale di 71 corsisti) di esercitare l'attività di medico di base o “di famiglia”.

Inaugurato in grande spolvero il 27 marzo alla Cittadella con i vincitori del bando e il delegato regionale alla sanità, Franco Pacenza, il corso dopo l'insediamento non è mai partito. E come poteva esserlo se ancora oggi la Regione è alla fase di nomina dei coordinatori e di costituzione del corpo docente?

L'avviso pubblico per i docenti delle attività teoriche, del resto, è stato pubblicato sul Burc il 15 marzo, con scadenza il 4 aprile. Quanto alle aule, vale il quesito: chi le ha viste? Sembra che a metterle a disposizione sarà l'Università. È ovvio che tra i discenti desiderosi di iniziare serpeggi il malcontento. La paura di perdere tempo prezioso, mentre i colleghi di altre regioni stanno frequentando il corso da tempo.

Sembra che all'insediamento sia stato detto ai corsisti che per l'avvio delle attività sarebbero stati contattati. Poi il silenzio. Il corso dura 36 mesi e non è chiaro se il mese perso sarà recuperato. Le borse di studio sono già attive, l'apprendimento no. Dalla Regione tuttavia tranquillizzano: «Siamo pronti. C'è stato un ritardo tecnico, dovuto anche alle richieste di accesso agli atti dei candidati esclusi, ma ora è tutto definito».

Il diploma di formazione specifica in Medicina generale da conseguire frequentando un corso di formazione triennale (quello inaugurato terminerà nel 2021) « è un'occasione di grandissimo valore perché i medici di medicina generale rappresentano la porta d'accesso al sistema sanitario», ha osservato Pacenza il 27 marzo, parlando anche di un'opportunità di lavoro importante «considerato che nei prossimi anni si stima che anche nella medicina generale andranno in pensione decine e decine di professionisti».

È stato pure ricordato che in questo comparto è in atto un processo di innovazione che prevede l'aggregazione dei medici di Medicina generale in forma associativa, permettendo di dare una risposta di servizio preliminare e strategica all'interno dell'offerta sanitaria. Significativo che mentre per anni sono state assegnate alla Calabria appena 22 borse di studio, il corso attuale prevede ben 64 borse. «Il rafforzamento - secondo Pacenza - è frutto del lavoro svolto in Commissione Salute e in Conferenza Stato-Regioni che riconosce alla Calabria un fabbisogno per anni standardizzato in modo non adeguato». Parole incoraggianti, purché il “treno” si decida a partire.

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