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Dissesto al Comune di Reggio Calabria, aziende creditrici in fibrillazione

Laura Castelli e Giuseppe Falcomatà

È bastato solo che si diffondesse la notizia del possibile dissesto finanziario del Comune che tutti i creditori del Comune, soprattutto le piccole imprese locali si sono affrettate per chiedere informazioni all'Ente in merito alla situazione dei pagamenti arretrati, mentre le grandi aziende hanno anche riattivato le procedure esecutive già in essere ma tenute congelate come la Leonia che già diverse volte aveva attivato le procedure facendo mancare poi la liquidità a Palazzo San Giorgio per poi ricongelare il tutto dopo una serie infinita di tavoli e trattative.

Una fibrillazione motivata sul fatto che «dalla data della dichiarazione di dissesto e sino all'approvazione del rendiconto di cui all'articolo 256 non possono essere intraprese o proseguite azioni esecutive nei confronti dell'ente per i debiti che rientrano nella competenza dell'organo straordinario di liquidazione. Le procedure esecutive pendenti alla data della dichiarazione di dissesto, nelle quali sono scaduti i termini per l'opposizione giudiziale da parte dell'ente, o la stessa benché proposta è stata rigettata, sono dichiarate estinte d'ufficio dal giudice con inserimento nella massa passiva dell'importo dovuto a titolo di capitale, accessori e spese».

Falcomatà ha ottenuto ampie rassicurazioni da parte di un governo non certo del suo stesso colore politico. Ieri ha spiegato meglio la usa battaglia per salvare la città dal dissesto finanziario all'Università di Messina nel corso di un convegno tecnico sul piano di riequilibrio degli enti locali al quale ha preso parte anche il vice ministro all'Economia Laura Castelli con il quale il primo cittadino ha colloquiato a lungo.

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