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Fincalabra, i sindacati: mai accaduto che si attacchino così i lavoratori

Sindacati sul piede di guerra contro il Presidente di Fincalabra Carmelo Salvino, colpevole a detta loro di aver attaccato duramente i lavoratori e non i sindacati che solo la diretta controparte.

Sul tavolo c'è una vertenza che non riesce ad approdare ad un accordo e la querelle si muove sul tema dei costi di gestione aziendale e dei sacrifici chiesti ai lavoratori.

"In premessa - scrivono risposta al comunicato delle rappresentanze sindacali First/Cisl, Fisac/Cgil, Uilca/Uil - vogliamo chiarire che non è funzione dei sindacati difendere l’onorabilità di presidenti e datori di lavoro dagli attacchi della stampa. Infatti i ripetuti articoli a cui fa riferimento l'ing. Salvino, erano indirizzati alla Politica Regionale, al Consiglio di Amministrazione ed al management di Fincalabra cui, ne siamo certi, non mancano, ove ne avessero l'intenzione, i mezzi e le risorse per potersi difendere nelle sedi opportune.

Tornando ai fatti, crediamo che l'ing. Salvino, invece, abbia colto l’occasione per presentarsi all’opinione pubblica ma, ancor più alle poltrone che contano, come l’uomo forte che sta “ripulendo” una società di fannulloni ed assenteisti".

I sindacati rimproverano l'assenza di un confronto costruttivo per le sorti aziendali

"Concordiamo, insieme agli stessi lavoratori, che Fincalabra abbia bisogno di maggiore efficienza e minori sprechi ed abbiamo da anni proposto inutilmente un serio e costruttivo confronto su questi temi. Ma se si devono affrontare dei sacrifici economici si cominci dal Cda, composto dal Presidente e da due consiglieri, che di soli compensi costa ben 152.000 euro oltre i rimborsi spese che, pare, raggiungano cifre ragguardevoli".

 

Il tema degli stipendi è quello più "caldo". "La stragrande maggioranza dei lavoratori di Fincalabra - aggiungono i sindacati - provenienti da Calabria IT, già Sviluppo Italia e poi Sviluppo Calabria, dopo anni di logorante vertenza per salvaguardare il posto di lavoro, stanno subendo un taglio dello stipendio del 30% ed alcuni istituti della contrattazione di secondo livello non sono altro che il frutto del confronto sindacale sul contratto precedente o il frutto di quella rinuncia."

"Auspichiamo - conclude una nota - per la Finanziaria Regionale una guida più serena e capace al fine di affrontare le tematiche di efficienza e redditività senza pensare che la colpa sia solo dei lavoratori.

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