«Puntiamo ad aprire un confronto vero con questo governo per correggere una manovra finanziaria progettata male e che ha subito un netto peggioramento nel confronto europeo e che ignora il Mezzogiorno». È, in sintesi, il pensiero del segretario generale di Cisl Calabria Tonino Russo emerso dalla sua relazione che ha introdotto i lavori del comitato esecutivo dell’organizzazione sindacale.
Un appuntamento svoltosi a Lamezia Terme nella sede della Cisl e fortemente voluto dai vertici della confederazione per fare il punto sulla manovra varata dal governo e che ha per questo registrato una folta partecipazione. Una manovra che, ha sottolineato Russo «non è adeguata alle necessità e ai bisogni degli italiani, non ha una visione di sviluppo e di crescita, non affronta il tema del lavoro. Ma soprattutto dimentica il Sud e la Calabria».
«Per queste ragioni il 9 febbraio prossimo abbiamo indetto - annuncia il segretario generale di Cisl Calabria - insieme a Cgil e Uil, una grande giornata di mobilitazione nazionale a Roma». E dalla regione è già annunciata una grande partecipazione all’evento: partiranno un centinaio di pullman da vari e parti del territorio. «La politica finanziaria di questo governo non ci convince - ha sottolineato nella sua relazione Russo - perché continua a creare deficit per la spesa corrente e non si investe per lo sviluppo infrastrutturale. E si dimentica il Mezzogiorno».
E a questo proposito il leader della Cisl ha elencato i limiti della manovra per sostenere il Sud Italia nel percorso di recupero del gap dal resto del Paese. «Mancano le cose essenziali - ha detto - che riguardano la riqualificazione di quelle infrastrutture sociali legate alla salute, all’istruzione, all’assistenza. Senza contare che resta totalmente ignorato il tema legato alle infrastrutture calabresi».
«Nella manovra non si fa cenno – spiega – dei tratti non completati della autostrada del Mediterraneo, come della statale 106 che resta un grande vulnus per lo sviluppo economico di quest’area. Ma non c’è traccia neppure dell’adeguamento del patrimonio immobiliare e abitativo calabrese per prevenire le conseguenze del rischio sismico così come la messa in sicurezza del territorio rispetto al dissesto idrogeologico che da sempre affligge la Calabria». E poi c’è la grande scommessa legata al rilancio del porto di Gioia Tauro a partire dalla Zes di cui, segnala Russo «nella manovra non si rinviene alcun elemento».
Ma le critiche del segretario della Cisl non risparmiano neppure il versante previdenziale con l’introduzione della cosiddetta quota 100, che «rappresentava sicuramente una misura utile, sta producendo soluzioni peggiorativi rispetto alla partenza così come il reddito di cittadinanza che fa la parte del leone nella manovra. Le persone che noi rappresentiamo – ha sottolineato - chiedono lavoro, non sussidi. È evidente che questo Governo ha le idee confuse. Quando una misura come il reddito di cittadinanza, che noi comunque riteniamo diseducativa, in pochi mesi, varia continuamente in modo peggiorativo a scapito degli aventi diritto ci preoccupa fortemente».
E ritornando sui temi più vicini alla Calabria, il segretario generale della Cisl ha ricordato il dramma della fuga dei giovani con alti profili professionali. «Una regione come la Calabria - ha detto - non può rassegnarsi difronte a massicce fughe di cervelli. Oltre 4 mila giovani all’anno, altamente acculturati scappano via dalla nostra terra senza farvi più ritorno. Fermiamo tutti insieme questo fenomeno”.
«Su tutti questi temi – ha concluso Russo - avvieremo nei prossimi giorni un percorso di assemblee e di confronto con lavoratori e pensionati, coinvolgendo le istituzioni locali e regionali, per arricchire le nostre proposte, porci in ascolto e spiegare le ragioni della nostra protesta. L’obiettivo che si vuole raggiungere è quello di aprire un confronto vero con questo governo per correggere il tiro su tematiche che sono le reali priorità del Paese, per mettere al centro il lavoro, lo sviluppo e la crescita».
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