"Il testo dell'emendamento alla legge di Bilancio, relativo alla stabilizzazione dei lavoratori del bacino ex Lsu-Lpu, assorbito nel maxi-emendamento governativo è frutto del costante confronto, di queste ultime settimane, con il Ministero del Lavoro e con quello della Funzione Pubblica". Lo affermano in una nota congiunta i parlamentari del MoVimento 5 Stelle Giuseppe Auddino e Riccardo Tucci, entrambi componenti della Commissione Lavoro al Senato e alla Camera.
"Grazie a questa proposta di modifica - continuano i portavoce pentastellati - per i Lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, che per tanti anni hanno prestato servizio negli enti pubblici, sarà finalmente avviato un percorso di stabilizzazione e potranno finalmente avere un contratto a tempo indeterminato godendo di tutti i benefici ad esso collegati. Infatti, sia gli ex Lsu-Lpu contrattualizzati a tempo determinato sia quelli ancora attivi, potranno essere assunti presso gli Enti utilizzatori, previo superamento di una prova di idoneità in relazione all'esperienza effettivamente maturata, per le categorie 'A' e 'B', e previo superamento di procedure concorsuali riservate, per le categorie superiori 'C' e 'D'".
Inoltre, "le pubbliche amministrazioni - precisano i parlamentari 5 stelle - ai fini della stabilizzazione, potranno utilizzare il fondo di 261 milioni di euro per 4 anni previsto dal decreto del Ministero del Lavoro il 7 agosto scorso. In particolare per la Regione Calabria le risorse destinate alla stabilizzazione ammontano a 86 milioni di euro. Tuttavia, nelle more del completamento delle procedure di assunzione a tempo indeterminato, gli enti possono prorogare le convenzioni ed i contratti a tempo determinato fino al 31 ottobre 2019, utilizzando il fondo per l'occupazione con lo stanziamento per i lavoratori socialmente utili pari a 50 milioni annui. Altro punto fondamentale - concludono Auddino e Tucci - è la possibilità che gli ex Lsu-Lpu possano essere assunti dalle pubbliche amministrazioni diverse da quelle presso le quali hanno prestato la propria opera, ubicate nella medesima provincia o in una provincia limitrofa, grazie all'inserimento della mobilità territoriale, prevista dall'emendamento".
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