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Depurazione, Cosenza da tre anni deve versare a Geko 220 mila euro

Il depuratore Coda di volpe

Valle Crati e depuratore consortile di Coda di Volpe: il solito cane che si morde la coda. I Comuni non pagano e la società che gestisce l’impianto, la Geko Spa, a sua volta, ha difficoltà di natura finanziaria per cui non salda le spettanze nei tempi dovuti al personale. Gli operai devono ricevere gli stipendi di settembre e ottobre, il mese di novembre è dietro l’angolo e poi arriveranno le festività natalizie. Per cui...

La Geko ha scritto l’ennesima lettera-appello ai 19 Comuni dell’agglomerato informando della vicenda anche il prefetto. Di questo passo, il servizio di depurazione rischia di essere sospeso in quanto l’azienda sostiene di non essere più in grado di anticipare somme ingenti.

La settimana scorsa sono stati la Cgil e la Uil Trasporti con due distinte richieste indirizzate ai vertici del Consorzio a sollevare il problema anche per conto di Fit Cisl, Fiadel e Ugl. E il Valle Crati ha risposto convocando le parti per martedì pomeriggio, alle 16, presso i locali del Consorzio per discutere delle problematiche evidenziate nelle due note. All’incontro di dopodomani è stato invitato a partecipare anche il sindaco di Rende, Marcello Manna, visto che la vicenda coinvolge anche l’amministrazione d’oltre Campagnano e il depuratore è ubicato in territorio rendese.

L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Cosenza.

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