Sono donne dedite alla valorizzazione del prezioso patrimonio di cultura e bellezza che vanta la Calabria. Dirigono Musei, Parchi archeologici, Gallerie d’arte e siti di notevole interesse. Lungimiranti, innovatrici e desiderose di raccontare un’altra storia del territorio calabrese, trasformando questi luoghi in spazi vitali, a servizio delle comunità. «La cultura, con le sue armi dirompenti, è un punto focale per cambiare la narrazione dei nostri territori – dichiara Mariangela Preta, da quattro anni alla guida del Polo museale di Soriano – e offrire, così, una nuova visione della nostra regione. Una regione alla quale ogni dominazione ha fatto un regalo immenso, lasciando segni tangibili della propria presenza». I percorsi espositivi del Polo museale sono volti non solo a favorire la conoscenza e la valorizzazione dell’importante patrimonio artistico di Soriano e della sua monumentale fabbrica conventuale, ma anche a sottolineare la centralità, nel contesto culturale calabrese, dell’intera provincia. Il Sistema museale, inoltre, è reso ancor più importante e completo grazie alla realizzazione del Museo del terremoto, unico nel Sud Italia. «La Calabria vanta un glorioso passato ed è da qui che è necessario ripartire per raccontare questa terra meravigliosa – prosegue Mariangela Preta – detentrice di un patrimonio culturale inestimabile». A capo della Galleria nazionale di Cosenza, ubicata nel cinquecentesco Palazzo Arnone, i cui spazi espositivi si snodano in un percorso che mostra momenti significativi dell’arte dal XVI al XIX secolo con opere di pittori nati in Calabria e di artisti napoletani che hanno influenzato la pittura locale, è Rossana Baccari. Mentre Camilla Brivio dirige la Cattolica di Stilo, monumento emblematico della Calabria bizantina, e la chiesa di San Francesco a Gerace, importante esempio di architettura dell’ordine mendicante nell’Italia meridionale, costruita tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento sui resti di un precedente edificio romanico. Elisa Nisticò è direttrice dei meravigliosi Parchi e Musei di Scolacium, in agro di Borgia, e di Kaulonìa di Monasterace Marina; invece l’archeologia subacquea dell’antica Kroton, di Riace e Porticello, di Villa San Giovanni e Cannitello è affidata alla responsabile del settore della Soprintendenza, Alessandra Ghelli. Archeologhe, storiche dell’arte e architette, custodi di antiche memorie, che seguono un unico leit motiv: accompagnare lo studio con ogni possibile aspetto di fruizione da parte del pubblico, per una piena e reale valorizzazione del patrimonio culturale calabrese. Così è anche per Elena Trunfio, alla guida del Parco archeologico di Locri e di Bova Marina da tre anni: «In Calabria si parla tanto di pari opportunità – sottolinea – e, nel nostro ambito, siamo certamente pionieri. Siamo professioniste impegnate nel promuovere la cultura nella nostra regione a 360 gradi, al fine di valorizzare il nostro territorio, attraverso iniziative che coinvolgano adulti e giovani generazioni. Parchi archeologici e Musei, la cui finalità sociale è estremamente importante, in passato sono stati spesso intesi quali luoghi chiusi. Ma oggi non è più così. Le loro porte sono aperte, anche e soprattutto per lavorare a stretto contatto con le comunità, aumentando il loro senso di appartenenza». Alla guida della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia c’è Maria Mallemace, mentre Elisa Longo è direttrice del Mabos, il Museo d’arte del Bosco della Sila, un parco espositivo e laboratoriale che ospita artisti, critici e storici d’arte, curatori e appassionati. A Marilena Cerzoso, invece, è affidata la direzione del Museo dei Brettii e degli Enotri, un’esposizione archeologica permanente, ma anche un polo culturale che ospita mostre temporanee, concerti e incontri istituzionali; infine, Maria Caterina Pietropaolo è direttrice del Museo e dell’insediamento rupestre di Zungri: «Fare cultura in Calabria è estremamente importante – commenta – ma anche molto difficile. Ci si scontra con una mentalità miope, che spesso non comprende la straordinarietà di quel che offre il nostro territorio. Si procede a piccoli passi e con il “fai da te”. È necessario che enti e istituzioni, a partire dalla Provincia e dalla Regione, dialoghino tra loro, ponendo in essere una concreta collaborazione. Assolutamente indispensabile per una piena valorizzazione del nostro ineguagliabile patrimonio culturale».