Susan Sarandon, 76 anni, non si smentisce, è più che mai la pasionaria di Hollywood, e lo è ancora di più oggi quando attori della WGA e sceneggiatori della Sag-Aftra sono in sciopero dal 2 maggio per una retribuzione equa e contro la minaccia sempre più concreta dell’intelligenza artificiale. Così oggi a Catanzaro l’attrice premio Oscar, che sarà premiata in serata all’Arena con la Colonna d’Oro alla Carriera al Magna Graecia Film Festival, nella masterclass aperta al pubblico mette i suoi paletti nel segno della protesta: niente domande su film, del passato e attuali, e la prevista proiezione di Thelma e Louise solo in sua assenza. Mentre ha molte cose da dire su quello che succede nell’industria cinematografica:
«Hollywood non è politica, si preoccupa solo di far soldi. È legata solo al denaro. Bette Davis ha combattuto contro il sistema dei contratti ai tempi della black list, c'erano allora molti attori contro il fascismo negli Stati Uniti, contro McCarthy, tutte persone che sono state poi punite. Hollywood insomma è capitalismo ed oggi lo è più che mai». E ancora l’attrice: «Gli attori non sono più in grado di vivere. Per il sindacato attori devi guadagnare 26.000 dollari l'anno per avere assistenza sanitaria. Ora l’87 per cento non lo raggiunge e questo vale anche per chi lavora nelle serie televisive. E che dire poi degli Studios che grazie all’intelligenza artificiale sottopongono gli attori a una scansione del proprio corpo diventando così proprietari della loro immagine"ando così proprietari della loro immagine». Sulla guerra russa-ucraina sottolinea poi il premio Oscar per Dead Man Walking (1996), nell’incontro moderato da Silvia Bizio e con la presenza del direttore artistico del festival, Gianvito Casadonte: «Sono contraria a qualsiasi guerra. In questo caso è una guerra per procura iniziata molto prima della violazione degli accordi Minsk. Oggi la Nato mi sembra un pò troppo fuori controllo. Bisogna quanto prima arrivare ad un negoziato riguardo a questo conflitto che sembra fatta solo per indebolire la Russia per colpire così anche la Cina. Sono comunque disperata per i tanti morti che questa guerra fa ogni giorno». È cambiato qualcosa per le donne ad Hollywood? «Rispetto al passato oggi ci sono sicuramente molte donne che hanno il potere di produrre storie al femminile ad Hollywood, ma comunque se non sei un maschio bianco etero doc non è mai la stessa cosa. In termini di guadagno tutto questo non vale, resta comunque una grande differenza tra quanto riceve un uomo e una donna». Infine, dall’attrice che ha origini italiane (il cognome di sua madre, originaria di Ragusa, è Crescione, ndr) un accorato appello: «Sto cercando da tempo di avere la cittadinanza italiana, ma non ci riesco. Bevo anche il caffè, ho avuto anche una figlia da un italiano (Eva avuta nel 1985 da Franco Amurri, ndr) che altro devo fare? Ho anche tutta la documentazione pronta, qualcuno mi aiuti».
L'attrice americana stregata dal bergamotto
Ma Susan Sarandon ha avuto modo di apprezzare anche le peculiarità enogastronomiche della Calabria e tra queste il bergamotto. L'attrice americana è stata omaggiata del prodotto per eccellenza della provincia di Reggio dalla giornalista enogastronomica Giovanna Pizzi: "“Oh my Bergamot!”… Colpo di fulmine per il Premio Oscar Susansarandon e il bergamotto di Reggio Calabria. Felice - ha scritto la Pizzi sui social - di aver omaggiato l’attrice, ospite d’onore del Magnagraeciafilmfestival con un prodotto unico della nostra Calabria, come rappresentante del Consorzio di Tutela Bergamotto di Reggio Calabria".
Occhiuto: "Le daremo la cittadinanza calabrese"
«La famosa attrice statunitense Susan Sarandon ha un grande desiderio: vorrebbe la cittadinanza italiana. A tale proposito ci siamo candidati a darle la "cittadinanza calabrese". Lo scrive il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in un post sul suo profilo Facebook. Occhiuto ha incontrato l’attrice premio Oscar dopo la conferenza stampa che ha tenuto oggi pomeriggio a Catanzaro
Caricamento commenti
Commenta la notizia