Nella giornata inaugurale dello stand della Regione Calabria, al Salone Internazionale del libro di Torino è stato presentato il volume Franceso Misiano: Cinema e Rivoluzione. Opere letterarie/Avventure di Celluloide da Pino Zappala e Giuseppe Romeo. Dopo diciotto anni dalla realizzazione del documentario Il caso Misiano che ha fatto rinascere l’interesse e gli studi su questo grande personaggio, la Cineteca della Calabria, a suggello di un complesso e faticoso lavoro di ricerca condotto all’estero, continua nella sua opera di recupero della memoria storica con un’opera che getta nuova luce sugli studi finora pubblicati. Il volume è curato da Eugenio Attanasio con interventi di Domenico Levato e Demetrio Iannone, ricerca iconografica e coordinamento editoriale di Antonio Renda, progetto grafico di Guglielmo Sirianni, collaborazione ai testi di Raffaele Cardamone, ufficio stampa di Luigi Stanizzi, e debutta a Torino, proprio la città dove Misiano viene eletto deputato nel 1919 e dove era stato precedentemente arrestato nel 1915 per aver partecipato allo sciopero generale.
Ma chi era veramente Francesco Misiano, l’uomo che nel 1926 porta a Mosca Douglas Fairbanks Junior e Mary Pickford per promuovere le industrie cinematografiche sovietiche e la casa di produzione di cui è presidente, la Mezrabpom? Condannato per diserzione nel dicembre del 1921, fugge dall’Italia dopo aver partecipato nel gennaio del medesimo anno alla fondazione del Partito Comunista durante il Congresso di Livorno. Definito da Gabriele D’Annunzio “vilissimo e traditore”, risulta inviso e scomodo anche per i suoi stessi compagni di partito, che nel 1930 ne chiedono addirittura l’espulsione, ma senza la sua intelligenza, la sua capacità, la sua tenacia, non si sarebbe potuta aprire quella grande stagione del cinema russo di cui furono protagonisti Pudovkin, Ekk, Protazanov e lo stesso Ejzenstein; La corazzata Potemkin varca i confini dell’Unione Sovietica grazie al lavoro di distribuzione delle società fondate da Misiano.
Deputato socialista e poi comunista, sovversivo e pacifista, ma soprattutto uomo libero, Misiano è testimone e protagonista della storia e della cultura del Novecento europeo prima della seconda guerra mondiale. Un libro che spazia dal Misiano scrittore e drammaturgo, al cinema prodotto dalle società di produzione, la Mezrabpom in Unione sovietica e la Prometheus in Germania, delle quali era responsabile e socio collaboratore, protagoniste della vita culturale, sociale e politica tra gli anni ‘20 e gli anni’ 30 del ‘900. Un tassello importante del complesso puzzle della vita di Francesco Misiano, viene ora ricomposto, con la pubblicazione delle sue opere inedite per l’Italia: Tenebre e La tessera, che vengono pubblicate in Svizzera, durante la sua fuga all’estero, lavori che si inseriscono nel filone letterario antimilitarista e pacifista della prima guerra mondiale. Dall’estate del 1916 al novembre 1918 Francesco Misiano si trasferisce nel paese elvetico dove collabora al giornale l'Avvenire del Lavoratore, organo principale del Partito Socialista.
Durante il soggiorno svizzero ha modo di intervenire contro l'espulsione che colpisce Willy Munzenberg segretario del Bureau giovanile dell’Internazionale Socialista; il primo rapporto che si istituisce fra lui e il futuro esponente del partito comunista tedesco del quale in seguito diverrà uno dei più stretti collaboratori. Proprio tra il ‘17 e il ’18 Misiano scrive la novella La tessera che viene pubblicato ne L’avvenire del Lavoratore il 10 Marzo del 1917. La tessera racconta la storia di un soldato socialista che uccide all'arma bianca un soldato nemico per scoprirgli in tasca la tessera del partito socialista. Risale a questo stesso periodo il dramma Tenebre scritto a Zurigo e stampato dall’ editore Bianciardi. Qui si racconta la storia in due atti di un uomo che torna dalla guerra mutilato e paralizzato e che per generosità rinuncia alla fidanzata quando si accorge del suo amore per un giovane socialista impegnato nella lotta contro la guerra. Direttamente da Mosca, ad opera del ricercatore crotonese Demetrio Iannone, autore di un breve saggio inserito nel corposo volume, arrivano, inoltre, gli esiti di nuovi studi storiografici. Tra gli altri contenuti interessanti vi sono la descrizione dell’incontro tra Corrado Alvaro e Francesco Misiano a Mosca nell’estate del 1934 e lo scritto di Mario La Cava in occasione dei cento anni dalla nascita.
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