Poliedrico Nicola Gratteri: tre anni fa fu finalista – e alla fine anche vincitore – del premio letterario Caccuri (località dell’altopiano della Sila) con Ferruccio de Bortoli e Tiziana Ferrario, oggi è finalista insieme ad altre quattro personalità e organizzazioni di vari paesi di un concorso internazionale. Si tratta del win win Gothenburg Sustainability Award, una specie di premio Nobel della sostenibilità promosso dal Comune di Göteborg, dalla Contea di Västra Götaland (una delle ventuno regioni in cui è suddivisa amministrativamente la Svezia), e da undici entità e aziende industriali svedesi. Cosa c’entra un procuratore della Repubblica specializzato nella lotta alla criminalità organizzata con un premio ispirato ai contenuti della Dichiarazione di Rio sull’ambiente e lo sviluppo approvata ai margini del Summit sulla Terra del 1992, storicamente il primo appuntamento Onu sulle questioni ambientali? C’entra perché fra gli obiettivi del cosiddetto sviluppo sostenibile, fissati dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2015, c’è anche la «riduzione sostanziale di corruzione e bustarelle» come condizione per uno sviluppo sostenibile. E scopo dei promotori del premio è, come spiegano nel comunicato stampa che rivela i nomi dei cinque finalisti di quest’anno, «stimolare la creatività e realizzare durevoli sinergie nell’atto di ricercare il giusto equilibrio fra bisogni ecologici, ambientali e sociali».