Una nuova lapide aggiuntiva con altri 14 nomi di soldati che hanno perso la vita per servire la patria durante la prima guerra mondiale è stata collocata presso il monumento ai caduti in via Episcopio. I nuovi nomi venuti alla luce sono il frutto di una ricerca approfondita condotta dallo studioso di storia locale Francesco Accorinti che ha così colmato una lacuna e reso il giusto omaggio ad un folto gruppo di giovani miletesi, pieni si speranza e di sani ideali, che hanno sacrificato la loro vita per servire l’Italia.
La lapide, realizzata su progetto dell’architetto Vincenzo Carone, sarà scoperta il quattro novembre dal sindaco Salvatore Fortunato Giordano. Tra i 15 caduti figura anche il soldato miletese Michele Pititto che era deceduto, ma senza lasciare alcuna traccia e la cui salma è stata ritrovata anni fa grazie all’ostinazione e all’impegno del pronipote Antonio Grillo, uno dei tanti miletesi della diaspora da tempo trapiantato in Toscana. Dopo diverse ricerche il pronipote ha infatti scoperto che la salma del bisnonno Michele, figlio di Fortunato e Anna Solano, soldato in forza alla settima compagnia dell’ 83esimo reggimento fanteria, morto a causa di una malattia il 29 agosto 1918, era stata inumata con il cognome sbagliato di Pettito nel sacrario militare della città di Padova con il numero 3857. Una “e” al posto della “i” e una “t” doppia al posto sbagliato che per tanti anni ha impedito alle generazioni della famiglia Pititto che si sono succedute di piangere sulla tomba del loro congiunto. Ma specie negli ulti anni Antonio Grillo e gli altri familiari di Michele non si sono dati assolutamente per vinti e, finalmente, qualche anno fa dal commissariato generale delle onoranze funebri del ministero della difesa era giunta la comunicazione dell’avvenuta individuazione della salma con queste parole: “Vi sia di conforto sapere che mai potrà venire meno la riconoscenza e la memoria verso chi ha donato la vita per la patria”. Era, quindi la visita di Antonio e di altri parenti alla tomba del congiunto,
Michele Pititto, sposato con Anna Macrì e padre di tre figli era partito dalla sua Mileto per il fronte il 22 maggio del 1915. Aveva solo 26 anni, le mani nobili e callose del lavoratore. Il giovane si portava dietro l’amore per la famiglia, gli ideali di una società più giusta e la speranza di un futuro migliore. Non è più tornato. Ma il ricordo del soldato miletese ha resistito in tutti questi anni all’usura del tempo grazie all’affetto dei suoi nipoti e pronipoti. Il giusto omaggio ad un giovane morto negli anni bui della prima guerra mondiale che, dopo la scoperta della salma nel sacrario militare di Padova, dal prossimo quattro novembre figurerà, insieme agli altri 14 miletesi che erano stati dimenticati, sulla lapide dei caduti della prima guerra mondiale
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