Parla calabrese lo “Starlight Cinema International Award”, riconoscimento nato nel 2014 con l’intento di valorizzare i talenti del cinema nazionale e internazionale, attrici e attori, registi, produttori, critici e giornalisti del settore.
I premi, infatti, sono stati coniati in oro zecchino dal maestro orafo Giovambattista Spadafora, conosciuto in tutto il mondo per la creatività e l’estro dei suoi monili. I premi, realizzati per il terzo anno consecutivo nella bottega di S. Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza, rappresentano «una bobina dalla quale si svolge una pellicola cinematografica» .
Guidata da Giuseppe Spadafora e dal fratello Giancarlo, l’azienda affonda le radici nella storia dell’oreficeria italiana. Una tradizione che risale alla seconda metà del ’700 per diventare marchio nel 1955, oggi in mano alla sesta generazione. Tra gli anni 40 e 50, Giovambattista Spadafora ha guardato con attenzione alla tradizione orafa calabrese rieditandone i pezzi più rappresentativi e catalogando ogni singolo pezzo ereditato. Ne è nata una collezione di 468 gioielli, datati tra gli inizi dell’800 e la prima metà del Novecento, riconosciuta per il suo valore storico dal ministero dei Beni culturali, che oggi è parte della rete museale della Sila.
A Venezia hanno ricevuto i riconoscimenti conferiti dall’Accademy, Massimo Dapporto e Valeria Fabrizi, Premi alla Carriera 2020. Nel corso della cerimonia sono stati premiati: Alessandro Gassmann Migliore Attore, Romola Garau, Migliore Attrice, Luka Zunic Rivelazione maschile , Fotini Peluso, Rivelazione Femminile, Miglior Film, “Figli”, per la regia di Giuseppe Bonito, per gli Autori Internazionali Gaston Solnicki, per il Cinema Documentario Asif Kapavia, per l’audiovisivo a Cristiano Cucchini, all’eccellenza italiana a Tino Vettorello, al presidente del nuovo Imaie Andrea Miccichè mentre per il premio per il sociale ad Antonio Chiaramonte.
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