La Calabria è la prima regione in Italia ad aver approvato una legge per la diffusione della lettura nella fascia d’età 0-6 anni. Un «record» positivo di cui si è discusso a palazzo Campanella di Reggio Calabria, nel corso di un convegno che ha raccolto attorno a un tavolo tutti i principali attori coinvolti nelle politiche di promozione culturale. Dopo i saluti istituzionali del presidente dell’Ordine dei medici di Reggio Calabria, Pasquale Veneziano, a presentare la legge è stato il presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, primo firmatario del provvedimento nato dall’esperienza del progetto nazionale Nati per leggere. «Stimolando e abituando i nostri bambini fin dalla prima infanzia alla lettura - ha spiegato Irto - sono convinto che costruiremo una generazione di cittadini che avranno più propensione e attitudine al sapere, maggiore tensione verso la conoscenza e maggiore curiosità verso il mondo reale, che va oltre lo schermo di uno smartphone». Irto ha spiegato, tra l’altro, che il Piano triennale previsto dalla legge prevede «un coinvolgimento dal basso di tutti gli stakeholder» e che la misura approvata dall’Assemblea calabrese «traduce in atto normativo la Convenzione di New York di cui sta per ricorrere il trentesimo anniversario». Una decisiva azione di stimolo per la legge è arrivata dal pediatra Domenico Capomolla, referente regionale dell’Associazione culturale pediatri, che ha affermato: «La prima infanzia, anche per la particolare plasticità del cervello in questa fase della vita, è decisiva per lo sviluppo della persona. Queste legge si basa su solide basi scientifiche e può rappresentare uno strumento per contrastare la povertà educativa». Ha parlato di «una pratica molto virtuosa, di cui è giusto riconoscere il merito al presidente Irto e al Consiglio regionale» il dirigente vicario dell’Ufficio scolastico regionale Maurizio Piscitelli. Mentre il rettore dell’Università Mediterranea, Santo Marcello Zimbone, ha affermato di apprezzare «la lungimiranza di questa iniziativa che pone al centro la lettura, a cui vanno riabituati i giovani anche per dare loro l’opportunità di imparare nuovamente a scrivere bene. Nel nostro ateneo abbiamo lanciato il corso di laurea in scienze della formazione primaria». Il presidente di Unicef Italia, Francesco Samengo, ha ringraziato pubblicamente «il presidente Irto per quanto sta facendo a favore dell’infanzia, godendo di considerazione in tutto il Paese. La lettura favorisce lo sviluppo emotivo e cognitivo dei bambini. Questa legge rappresenta un investimento cruciale per il futuro». «I dati negativi dell’Istat sulla lettura sollecitano interventi urgenti, come questo», ha commentato Federica Zanetto (presidente dell’Associazione culturale pediatri) mentre Milena Tancredi (coordinamento nazionale «Nati per leggere") ha sottolineato come «l'introduzione precoce alla biblioteca implichi una politica di accoglienza, un posto dove cercare risposte e apprendere».