La Calabria terra di cinema? Il sogno si realizza: sbloccati 11 milioni da investire nel settore
Oltre undici milioni di euro da investire nel triennio 2019/2021. Lo sviluppo dell'industria cinematografica in Calabria ora sembra un obiettivo realizzabile grazie alla legge n. 21 da poco varata dalla Regione Calabria con il compito di sostenere la filiera cinematografica attraverso la Calabria Film Commission. Ieri al cinema Modernissimo di Cosenza - sala stracolma, molto oltre le aspettative, segnale che su questo tema ormai si registra un interesse diffuso - erano in molti a crederci: produttori, attori e registi, operatori del settore provenienti da varie parti d'Italia erano lì a sostenere un sistema in cui ci sono le potenzialità per davvero fare davvero molto. Il clima inizialmente formale - sul palco sedevano il presidente della Regione Mario Oliverio e il presidente della Film Commission calabrese Pino Citrigno affiancati dai conduttori Raffaella Salamina e Federico Quaranta - si è via via alleggerito mentre si susseguivano le testimonianze di quanti hanno avuto (o stanno avendo) l'opportunità di lavorare sui set calabresi. Presenze di rilievo, che hanno trasformato boschi e borghi poco conosciuti in set straordinari, come Mimmo Calopresti (“Aspromonte, la terra degli ultimi”), Giacomo Campiotti (“Liberi di scegliere”), Daniele Ciprì (“Povero Cristo”), tanto per citare alcuni dei presenti. Artisti noti e importanti, le cui opere saranno importantissime per la Calabria. Ma non si possono trascurare i saluti video di del premio Oscar Mauro Fiore (direttore di fotografia, cosentino di Marzi, premiato nel 2010 per il suo incredibile lavoro nella pellicola di culto “Avatar”), di Marcello Fonte, il pluripremiato attore reggino, autentica rivelazione di questi anni, e di Pierfrancesco Favino, attualmente a Roccella Ionica per le riprese di “Padre Nostro” di Claudio Noce (e che era stato protagonista, il giorno prima, di una conferenza stampa in cui aveva sottolineato l'importanza della Calabria come possibile set per il cinema d'autore), e le presenze di Paride Leporace, presidente della Lucana film Commission, del produttore Emanuele Nespeca, del make up artist Vittorio Sodano e, fra gli attori, Francesco Colella, Alessio Praticò, Stella Egitto, Francesco Montanari, Souad Arsane. Fra i calabresi c'erano Maxmilian Mazzotta, Alessandro Grande, Aldo Iuliano, Mario Vitale, Gianluca Gargano. Particolarmente orgoglioso dei risultati si è detto il presidente Citrigno: «Questa legge è uno strumento necessario in un settore che ha veramente delle grandi potenzialità. Aspettavamo l'occasione giusta per presentarla ai nostri giovani produttori e registi emergenti dopo averne parlato all'ultima Mostra del cinema a Venezia. Solo nel 2019 abbiamo ottenuto finanziamenti per ventisei lungometraggi, cinque documentari, sei cortometraggi, due serie televisive internazionali, una serie televisiva nazionale ed un nuovo format televisivo. Siamo ripartiti con un certo sforzo, ma ora la strada è in discesa». «Stiamo lavorando per costruire basi sane ad un settore che è capace di portare notevoli ricadute sul territorio - ha voluto precisare il presidente Mario Oliverio - Abbiamo gli strumenti per farlo. La Calabria ha il diritto di smarcarsi dal pregiudizio che ne comprime le potenzialità e ne frena lo sviluppo. Chi opera nel cinema ha una funzione importante per contribuire al riscatto e alla crescita di questa terra». Applausi da parte dei presenti, e la diffusa sensazione che è solo l'inizio di una vicenda entusiasmante per la regione, che potrebbe - come ha fatto la Puglia in questi anni - diventare pienamente una “regione del e per il cinema”.