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Picasso, da Milano a Catanzaro un focus sulle "donne e il mito" di un gigante del Novecento

Guernica

Picasso artista e “divo" misogino ma anche affamato del corpo femminile, dissezionato e ricomposto come un caleidoscopio nelle sue tele più celebri in un'ambigua percezione -  tra distacco e ossessione - di una  sensualità asservita all'utilizzo maschile, sarà al centro del convegno “Picasso, le donne e il Mito” organizzato da due associazioni (il Circolo di Catanzaro 1871 presieduto da Paola Gualtieri e l’Ande, Associazione nazionale donne elettrici guidata da Marisa Fagà) venerdì 8 febbraio, alle 18, nella sede del prestigioso Circolo in Largo Zinzi 2.

Relatore sarà Domenico Piraina, art manager e storico dell'arte direttore di Palazzo Reale e del Polo mostre e musei scientifici del Comune di Milano.

Piraina, calabrese di Platania, è da sempre un cultore di Picasso, al quale  ha dedicato la mostra di respiro planetario “Picasso Metamorfosi” visitabile fino al 17 febbraio a Palazzo Reale. «Picasso - spiega Piraina anticipando i temi dell'incontro - è stato un grande rivoluzionario, ha inventato una nuova forma d’arte, ma per fare la sua rivoluzione ha attinto a piene mani dalla cultura classica e accademica. La sua arte ha attraversato diverse fasi: blu, rosa, cubismo, papiers collé, neoclassicismo, surrealismo, rimanendo però essenzialmente autobiografica e dunque specchio delle fasi della sua vita, il cui filo conduttore è un rapporto molto forte con le donne e con l'eros, entrati prepotentemente nella sua pittura. Nelle sue due opere capitali,  Les demoiselles d'Avignon e Guernica, si colgono le influenze molteplici a cui Picasso diede nuova linfa: dall'arte cicladica all'arte negra, all'arte iberica, all'arte egizia, ai miti classici di Arianna e il minotauro, Dioniso, Teseo. Venerdì potremo dimostrare divertendoci come le conseguenze dei grandi miti, reinterpretate dal più innovativo artista del XX secolo, siano ancora oggi un potente propellente per la creatività e la sperimentazione di nuovi linguaggi figurativi».

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