Una grande mano, con sei dita e fitta di linee che si uniscono e s’incontrano. Il logo 2016 di “Trame” (disegnato e ora “rinnovato” da Guido Scarabottolo) è fortemente simbolico. Le dita sono sei come le edizioni del Festival dei libri sulle mafie, in programma a Lamezia Terme dal 15 al 19 giugno. Indicano la crescita di una manifestazione importante che propone la Calabria quale punto di partenza (e non più di arrivo) per una sempre nuova conoscenza del fenomeno della criminalità organizzata, aperta a comprendere come il malaffare si evolve e si mimetizza, trova nuove strade per arrivare ai suoi fini “istituzionali” e si insinua laddove nasce e si conserva il vero potere del mondo, quello economico. Arriva e si dirama dovunque, dal Vaticano a Roma Capitale e a migliaia di altri luoghi della Terra. Ma a queste trame oggi si oppongono altre trame che, attraverso i libri, formano una serie di collegamenti, anch’essi in grado di raggiungere ogni luogo.
“Viva la libertà”, il titolo che il festival si è dato quest’anno, vuole sottolineare un aspetto unitario, adatto a captare i segnali delle coscienze di tutto il mondo. “Trame 6” è stato presentato ieri a Roma, nella sede dell’Enciclopedia italiana Treccani.
Il direttore artistico Gaetano Savatteri, giornalista e scrittore, ha insistito su questo significato: «Si parte dal titolo di un film del regista Roberto Andò, “Viva la libertà”, per raccontare un’esigenza a tutto campo: libertà dalle mafie, libertà del pensiero, libertà delle idee. Un’edizione che coincide con la crescita del festival che punta a essere un presidio di cultura e legalità presente tutto l’anno, in Calabria e nel resto d’Italia. Ecco le ragioni di una serie di collaborazioni con altre istituzioni e associazioni, dall’Istituto Treccani al Premio Campiello, dalla Confcommercio a Legambiente, da Save the Children alle scuole di Lamezia Terme e a tantissime altre realtà (Gazzetta del Sud è media partner, ndr), per costruire trame virtuose da opporre alle trame oscure della criminalità».
Strumento di riscatto
«Il festival è l’occasione per discutere di libri, innanzitutto – continua con passione Savatteri – . Di libri sulle mafie, come vuole la sua natura, ma anche di libri sull’antimafia, sui suoi eccessi, sulle sue storture. Inoltre “Trame” sta diventando un laboratorio permanente, in Calabria e nel Sud, di esperienze formative e di lavoro per moltissimi giovani, capaci di costruire manifestazioni culturali, di farle diventare esperienze concrete di vita e di tradurle in professionalità. Perché “Trame” non è un evento, ma un modo di concepire l’impegno culturale come arma di riscatto, come strumento di libertà».
Concetti ribaditi poi da tutti i presenti: Armando Caputo, presidente della Fondazione Trame; Massimo Bray, direttore generale dell’Istituto Enciclopedia Italiana (che ha anche annunciato il progredire di un progetto legato all’argomento mafia) ed ex ministro, molto amato e apprezzato, dei Beni culturali; Anna Maria Lapini, membro della giunta di Confcommercio Imprese per l’Italia, incaricata per la legalità e la sicurezza; Antonio Pergolizzi, coordinatore dell’osservatorio ambiente e legalità di Legambiente.
È intervenuto anche l’attore siciliano Paolo Briguglia, che mercoledì prossimo sarà protagonista di uno degli eventi di apertura, il reading “Un’impresa libera… costi quel costi”: libertà dal racket, dalla corruzione, dall'usura, dalla contraffazione, dalla violenza attraverso una selezione di testi, di Tahar Ben Jelloun e di Roberto Saviano, la lettera di Libero Grassi al “caro estortore” e, in una versione rivisitata, la lettera di Giorgio Ambrosoli alla moglie Annalori.
La cinque giorni di Lamezia si snoderà fra il Chiostro e la piazzetta di San Domenico e il Palazzo Nicotera, ogni sera dalle 18 a mezzanotte, e aggiunge a un ricchissimo menù di libri (oltre 40), da leggere e da presentare, una retrospettiva dei film di Andò fino all’ultimo, “Le confessioni”, presente il regista siciliano; alcuni spettacoli teatrali, fra cui un reading di Giulio Cavalli (venerdì 17), una mostra fotografica, esposizioni artistiche, un incontro su “Immigrazione e integrazione” (sabato 18) con la partecipazione di Giusi Nicolini, sindaca di Lampedusa; la presentazione dell’App “NOMA”, ovvero “NoMafia” curata da Pif (venerdì 17). Oltre ai quattro film di Andò, in programma proiezioni delle pellicole di Gianfranco Rosi, Martin Scorsese, Steve McQueen.
Tra le tantissime altre cose, si parlerà anche de “Il salotto in tv”: con Savatteri ci saranno Corrado Formigli e Andrea Vianello (giovedì 16).
E i libri? Due le anteprime nazionali: “Per una madre” di Carmelo Sardo e “Sbirri e padreterni. Storie di morti e fantasmi, di patti e ricatti, di trame e misteri” di Enrico Bellavia. Tra i più attesi, Emiliano Fittipaldi con “Avarizia”, libro sugli scandali vaticani; l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino con “Un marziano a Roma”, Marco Travaglio con “Slurp” (tra letteratura e teatro), Giacomo Di Girolamo con “Contro l’antimafia”, Antonio Calabrò con “I mille morti di Palermo”, Giorgio Glaviano con “Sbirritudine: un poliziotto dentro la mafia più feroce. Una storia vera”; Giulio Cederna con “Atlante dell’infanzia a rischio”.
Infine, è da segnalare l’iniziativa “Trame a scuola”, che segna per il 2016 una nuova collaborazione tra la Fondazione Trame e la Fondazione Il Campiello. Un progetto che si è snodato durante l’intero anno scolastico e che ha visto la partecipazione delle scuole lametine di ogni ordine e grado. Perché la legalità, ma anche la capacità di leggere le “trame” e di scoprirle, comincia davvero sui banchi di scuola.