Il suo mito e artista di riferimento è Francesco De Gregori, con i social network non va per niente d'accordo e il suo prossimo obiettivo è guardare già al secondo disco, ora che il primo sta vedendo la luce. Ylenia Lucisano, 24enne cantautrice calabrese di Rossano che la musica ha portato prima a Roma e ora a Milano, è giovane ma ha le idee molto chiare e soprattutto la voglia di affermarsi. "I talent? Li ho provati tutti senza successo, ormai sono una tappa obbligatoria per chi vuole fare questo mestiere - racconta la giovane in un'intervista all'ANSA, con il suo fare timido, ma deciso -. In passato ho tentato anche con Sanremo, ma si vede che non ero pronta. Allora ho continuato per la mia strada che è quella all'antica, quella che ti porta a bussare alle porte delle case discografiche, sperando che qualcuno ti noti".
E' così che Ylenia è riuscita a trovare la porta che si è aperta e a pubblicare il suo disco d'esordio "Piccolo Universo" (prodotto e pubblicato da Bollettino Edizioni Musicali e distribuito da Artist First), disponibile da domani. L'album è "un disco pop dalla venature folk - spiega -. Un pop cantautorale: otto dei dieci brani che propongo sono stati scritti da me. Per gli altri due ho avuto la fortuna di collaborare con importanti autori come Daniele Ronda e Pacifico che ha scritto Piccolo Universo, la canzone che dà il titolo all'album". Un titolo programmatico, che fa da filo conduttore: "In tutti i brani - dice ancora la giovane cantante - mi sono voluta ispirare alle emozioni primordiali, all'agitarsi di tutte le sensazioni che ci portiamo dentro e che non riusciamo a tirare fuori. E' un invito a liberarsi da tutte maschere che indossiamo e a guardare gli altri al di là della propria pelle". Tre dei brani sono in dialetto, anche se è stata "una scelta non ponderata e non dettata dalla moda del momento: semplicemente con il dialetto riesco meglio a essere me stessa". Cresciuta nei pianobar con la canzone d'autore italiana, con De Gregori, Baglioni, Dalla, Battisti, ma ghiotta di contaminazioni, è convinta che per comunicare un messaggio e lasciare un'emozione in chi ascolta non ci sia bisogno di urlare: "Spesso si dice che i cantautori non hanno voce, ma anche se sussurrano soltanto ti fanno venire la pelle d'oca". Nonostante i suoi 24 anni, si dice negata per i social network. "Si vede che sono vecchia dentro, ma ho dovuto imparare ad usarli per necessità. Nel mio contratto c'è scritto che devo fare un selfie a settimana", scherza, ma poi torna seria e aggiunge: "Preferisco usarli quando ho qualcosa da dire". E intanto pensa già al futuro, non smettendo di godersi ogni momento. "Il mio percorso è all'inizio, sto imparando a conoscere questo mondo, ma sto già immaginando un secondo disco. Anche perché inseguire questo sogno, presuppone un po' di incoscienza. Bisogna essere guidati dalla passione, dall'entusiasmo. Piano piano ci si rende conto delle difficoltà di questo mestiere, ma nel momento in cui cadi e ti rialzi vuol dire che è quello che fa per te".