"La responsabilità più grande è quella di non giudicare, ma affidarsi alle parole del copione e a quella che è la visione del regista. La tentazione è forte e sempre dietro l'angolo, ma sono stato chiamato per interpretare e non per dare un mio giudizio. La sfida quella di avvicinarsi al fuoco senza bruciarsi".
Paolo Romio, giovane attore veneto, con tanta televisione alle spalle, racconta così la sua esperienza nel film 'Amanda Knox', diretto da Robert Dornhelm, sull'omicidio di Meredith Kercher in programma per lunedì 3 dicembre su Canale 5 in prima serata. Una prima tv assoluta (negli Usa è stato trasmesso lo scorso anno sul canale Lifetime) destinare a fare discutere già prima della messa in onda.
C'è infatti la presa di posizione degli avvocati di Amanda Knox che dicono di aver mandato una diffida a Mediaset a trasmettere il film, "c'é un processo in corso - ha spiegato l'avvocato Luciano Ghirga - e quindi riteniamo intempestivo che venga trasmesso". Mediaset da parte sua sostiene di non aver ricevuto nessuna diffida, né ricorsi ma solo una lettera con l'invito da parte dei legali a trasmettere il film nel rispetto delle norme di legge, cosa che - ribadiscono - è una prassi. Una lettera che annunciano di aver inviato gli avvocati della famiglia di Meredith chiedendo appunto che "si rispettino comunque la memoria di Meredith e i suoi dati sensibili, ma anche gli affetti e la morale dei suoi congiunti". Quindi al momento la messa in onda resta confermata.
L'omicidio di Meredith Kercher a Perugia nel 2007, è uno dei casi che ha più scosso l'opinione pubblica del nostro Paese negli ultimi anni, e che ha avuto come protagonisti la studentessa Amanda Knox, Raffaele Sollecito (oggi il padre dice che non guarda più la tv e che quindi non la vedrà) e Rudy Guede. Al termine di un lungo processo, lo ricordiamo, quest'ultimo è stato condannato definitivamente a sedici anni, mentre la Knox e Sollecito in primo grado erano stati condannati a 26 e 25 anni. Una sentenza che è stata ribaltata in appello, quando, sotto l'occhio delle telecamere, i due sono stati assolti dal reato di omicidio e violenza, condannando però la ragazza a tre anni di reclusione (già scontati) per il reato di calunnia. Il film-tv, oltre a Romio vede l'attrice Hayden Panettiere nei panni della protagonista, e Djibril Kébé in quelli di Guede, ripercorre il processo che ha portato i tre alla condanna, fermandosi però solo al primo grado. Romio per impersonare Raffaele ha studiato la sua mimica facciale, il suo modo di camminare e di vestire, addirittura la voce, rivedendo centinaia di volte i filmati originali che ha trovato su internet. E il risultati sono evidenti, la sua somiglianza con Sollecito è davvero sorprendente. "Quando ho letto il copione per intero e visto immagini e video sul processo, ho deciso di costruirmi una mia immagine di chi poteva essere nella realtà, rubando alcuni sue caratteristiche. Ho cercato di creare una persona più che l' immagine che uno si aspetterebbe da lui".
A Cinque dall'omicidio di Meredith Kercher per Perugia quella morte, come dimostrano le polemiche di oggi, è una "ferita" ancora aperta. Che idea si è fatto di questa storia? "Di idee me ne sono fatte molte sia su chi è stato sfortunatamente protagonista di questa vicenda sia su chi ha scritto o commentato la vicenda. Alla fine sembra essere diventata f-action (a metà tra finzione e realtà)". Girato in Italia a Poggio Nativo, in provincia di Rieti, Amanda Knox in America è stato visto da 2,8 milioni di telespettatori. Ma la storia troverà un nuovo capitolo il 30 aprile 2013 per HarperCollins nel libro confessione di Amanda Knox dal titolo Waiting to be heard (In attesa di essere ascoltata). La pubblicazione, per la quale l'americana avrebbe ricevuto circa 4 milioni di dollari. Anche Sollecito ha scritto un libro pubblicato a settembre negli Usa: 'Legati dall'onore: il mio viaggio all'inferno e ritorno con Amanda Knox".