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Unical, Franco Rubino illustra i progetti futuri per l’ateneo di Arcavacata

Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche e aziendali è candidato alla carica di Rettore. Le elezioni si svolgeranno martedì prossimo. L’insediamento è previsto il primo novembre

Martedì prossimo si terranno le elezioni per il nuovo rettore dell’Unical. Franco Rubino, direttore del Dipartimento di Scienze aziendali e giuridiche, è candidato. Gli abbiamo posto alcune domande.

Come immagina il futuro dell’Unical?

«Immagino un’università sempre più internazionale, digitale e radicata nel territorio. Bisognerà ampliare i programmi di doppio titolo e le partnership con atenei stranieri, così da attrarre talenti e allo stesso tempo offrire ai nostri studenti opportunità globali. Si dovrà rafforzare il trasferimento tecnologico e l’ecosistema d’impresa, attraverso incubatori e spin-off, valorizzando le ricerche nate nei nostri laboratori. Il campus – una vera “città universitaria” – dovrà evolversi con servizi ancora più efficienti, residenze accoglienti e mobilità sostenibile, così da essere un luogo ideale per didattica, ricerca e terza missione. Solo così si potrà continuare a competere in campo nazionale e internazionale. Immagino si realizzi anche il sogno di molti giovani calabresi che desiderano restare nella propria terra: occorre risolvere anche il problema della “restanza”».

Quanto è cambiato l’ateneo negli ultimi anni?

«Negli ultimi anni l’Ateneo è cambiato molto e in meglio. Basti far rilevare che le immatricolazioni sono passate da 3.834 (a.a. 2019/20) a 4.704 (a.a. 2023/24), segno di una fiducia crescente. Per due anni consecutivi siamo arrivati primi nella classifica Censis per servizi forniti agli studenti e per numero di borse erogate per il diritto allo studio. I ranking internazionali ci collocano tra le migliori 800 università al mondo. Il campus si è fatto più moderno e le iniziative e i programmi sono diventati di respiro globale. Tutto questo è il frutto di un lavoro di squadra: il merito è davvero di tutti coloro che in questi anni hanno lavorato con serietà e professionalità per raggiungere questi traguardi. Rilevante l’attivazione del Corso di Studio in Medicina e Chirurgia, il cui percorso va continuato nell’ottica di una maggiore integrazione con gli altri Corsi di Studio dell’Ateneo, riequilibrando prima qualche squilibrio che in passato si è avuto nella ripartizione delle risorse. L’intelligenza artificiale darà un impulso alla crescita, purchè se ne faccia un buon “uso” e non un “abuso”».

Qual è la figura di riferimento cui si ispira tra i docenti e rettori del passato?

«Più che a una figura sola, mi ispiro al lavoro di tutti i Rettori e dei Professori che sin dalle origini hanno lavorato in continuità per costruire un campus residenziale unico in Italia, dove didattica, ricerca, terza missione convivono in un modello di eccellenza. La loro eredità è duplice: visione nell’aprirsi al mondo, concretezza per realizzare un “ascensore sociale” per gli studenti meritevoli e nello stesso tempo promuovere azioni per valorizzare il territorio calabrese. I successi realizzati e quelli che verranno saranno merito di tutti, poiché ognuno ha fatto sempre la sua parte per portare l’Unical verso traguardi di eccellenza. Ogni Rettore durante il suo mandato ha dato il massimo per far crescere l’Università, così come ogni Docente che ha lavorato nel campus: l’Unical è nel cuore di tutti noi.»

Rubino si confronterà con il professore Gianluigi Greco. Il vincente della sfida s’insedierà il primo novembre prossimo e succederà a Nicola Leone. Il rettore uscente lascerà in eredità un ateneo in crescente espansione per via dei successi ottenuti in questi anni nei settori della ricerca, del reclutamento di nuovi docenti, degli investimenti previsti nel campus in vari settori e per la nascita del corso di Medicina. Leone è un ex studente dell’Unical e, dopo aver maturato importanti esperienze all’estero, è tornato nella terra di origine impegnandosi nella formazione accademica degli universitari. Il campus di Arcavacata realizza apieno i sogni del suo primo rettore, l’economista ed ex ministro Beniamino Andreatta che lo immaginava come una fucina di saperi . Una fucina destinata a formare le nuove generazioni calabresi così come poi in effetti è avvenuto. Ad Andreatta è intitolata l’Aula magna dell’ateneo, una delle strutture più all’avanguardia dell’area urbana e spesso sede di convegni di caratura internazionale.

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