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La "Dea Bendata" e i bookmakers clandestini a Crotone: gli arrestati fanno scena muta davanti al Gip

La Procura indaga su un presunto giro di scommesse clandestine su competizioni sportive, con epicentro una società che è stata sequestrata

Non hanno voluto rispondere alle domande della gip del Tribunale di Crotone, Assunta Palumbo. Ieri, nell'interrogatorio di garanzia, hanno fatto scena muta le quattro persone, difese dall'avvocato Tiziano Saporito, che martedì sono finite agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Crotone su un presunto giro di scommesse clandestine su competizioni sportive, con epicentro la società di bookmakers "Dea Bendata" che è stata sequestrata. Sotto accusa ci sono il vigile del fuoco Gennaro Pantisano, 45 anni, Nicola Manolio, 46enne sottoufficiale della Capitaneria di porto, Giuseppe Sorrentino, il 45enne titolare dell'agenzia alla quale sono stati apposti i sigilli e il fratello Marco Sorrentino di 41 anni. Tutti devono rispondere di esercizio abusivo dell'attività di gioco e di scommessa. Mentre solo a Pantisano è stato contestato il reato di tentata estorsione.
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