
Il nuovo anno accademico è alle porte e la problematica inerente gli affitti universitari torna alla ribalta. Un argomento spinoso sul quale, nei giorni scorsi, si è espressa anche l’Unione degli universitari, secondo la quale i posti letto messi a disposizione dagli atenei sono pari a un decimo del numero degli studenti fuori sede, il costo degli affitti negli ultimi tre anni è cresciuto del 38% e, a fronte di una domanda stabile, i prezzi delle camere singole sono passati da una media di 461 a 613 euro: 152 euro in più al mese. In base all’ultimo rapporto di Immobiliare.it, Milano guida la classifica con 732 euro al mese per una singola, seguita da Bologna con 632, Firenze 606 e Roma 575. Tutte città nelle quali sono innumerevoli gli studenti fuori sede calabresi. Una spesa per molti davvero insostenibile.
«L’abitare è un diritto, non un lusso – afferma il coordinatore nazionale dell’Udu, Alessandro Bruscella – e studiare sta diventando un lusso. Il Governo non può continuare a ignorare un problema così importante».
Anche Federconsumatori Calabria ha avviato un monitoraggio sul costo degli affitti per gli studenti universitari fuori sede, entro i confini regionali. Nella nota diramata dall’associazione si registra come nel 2023/2024 la popolazione studentesca calabrese nei tre atenei della regione risulti essere di 38.703 studenti (Unical 23.027, Magna Grecia 10.791, Mediterranea 4.955) sul totale nazionale di 1.960.821. Un dato in aumento, se si considera che gli iscritti a fine 2023 risultavano 39.962, di cui 1.967 stranieri, e gli immatricolati 7.585.
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