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Polo siderurgico a Gioia Tauro: nuovi “sondaggi” del Governo

Dopo il tavolo tecnico di ieri, oggi Urso incontrerà il presidente dimissionario Occhiuto Possibile anche la produzione di super acciaio per l’industria aerospaziale e per la difesa

La realizzazione del polo dell’acciaio nell’area portuale di Gioia Tauro al centro di una nuova riunione per vagliare la possibilità di una sua localizzazione nel caso in cui Taranto dica “no”. Ieri nuovo tavolo tecnico, presenti rappresentanti del Ministero delle Imprese, e di Acciaierie d'Italia, Ilva, Snam, Autorità di Sistema Portuale, Dri Italia, Regione, Nomisma e Comuni San Ferdinando e Gioia Tauro. Si è confermata la linea secondo la quale vi è la piena convergenza politica, istituzionale e industriale per fondate possibilità di realizzare anche il forno elettrico.

Sarebbero emerse ipotesi nuove e alternative a quelle fino a ora messe in campo: si valuta con fondata possibilità di realizzazione l'idea di associare anche il forno elettrico con laminatoio per la produzione di acciaio di alta qualità per industria aerospaziale e difesa con emissioni zero. E a proposito di emissioni, le potenziali criticità potranno essere gestite con Powergreen di Rizziconi, o con nave rigassificatrice o ancora meglio con “pipeline”, cioè senza rigassificatore e anche senza nave.
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