
Il rischio è di non centrare uno degli obiettivi più importanti fissati dal Pnrr in materia di giustizia, ovvero la riduzione del 90% del numero dei procedimenti civili pendenti iscritti tra il 2018 e il 2022, nonché la diminuzione della durata del “Disposition time” (l’indicatore con cui si misura il tempo medio prevedibile di definizione dei procedimenti) del 40% rispetto al 2019.
Per evitare di mancare il target, in vista della deadline fissata al 30 giugno dell’anno prossimo, il Consiglio superiore della magistratura ha mappato Tribunali e Corti d’Appello cui poter destinare magistrati, nel primo caso in applicazione straordinaria da remoto, nel secondo che abbiano conseguito almeno la prima valutazione di professionalità. Sono otto le sedi di Corte d’appello cerchiate in rosso perché «presentano la situazione più critica sul piano del raggiungimento degli obiettivi Pnrr e alle quali appare opportuno riservare l’assegnazione delle risorse aggiuntive». E le due della Calabria, Catanzaro e Reggio, sono proprio tra queste, selezionate dal Csm analizzando la durata dei procedimenti civili così come ricavabile dai dati messi a disposizione dal Ministero della Giustizia lo scorso 27 agosto nell'ambito del monitoraggio sul Pnrr.
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