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Autismo, l’appello di Angsa Cosenza: “Servizi carenti, la politica ascolti le famiglie”. L'invito ai candidati in vista delle Regionali in Calabria

L’autismo resta uno dei grandi temi sociali della Calabria. A ricordarlo è l’Angsa di Cosenza, che riceve quotidianamente testimonianze di genitori di bambini, ragazzi e adulti con Disturbo dello spettro autistico. Racconti che mettono in luce le enormi carenze nei servizi, in particolare nella provincia bruzia.

Mancano centri specializzati accreditati con il Servizio sanitario, manca una presa in carico continuativa della persona con autismo e un reale raccordo tra tutte le opportunità previste dal cosiddetto Progetto di vita. Le famiglie denunciano una condizione di abbandono, aggravata dal divario con altre regioni italiane dove la rete sanitaria, socio-sanitaria e scolastica garantisce livelli di assistenza migliori.

Negli ultimi anni non sono mancati gli annunci di creazione di nuovi centri, soprattutto da parte dei Comuni più grandi. Tuttavia, a quelle promesse non hanno ancora fatto seguito realizzazioni concrete. «Si continua a vivere – denunciano i genitori – in una condizione di incertezza e solitudine, nonostante leggi e programmazioni regionali già esistano».

L’invito alla politica

In vista della campagna elettorale, Angsa Cosenza rivolge un invito diretto ai candidati alla presidenza della Regione Calabria e a tutti i candidati al Consiglio, di qualsiasi schieramento: incontrare le famiglie, ascoltare i loro bisogni, confrontarsi con chi vive quotidianamente le difficoltà dell’autismo.

«Gli incontri - spiega l’associazione - potranno essere concordati nei prossimi giorni. L’obiettivo non è solo sollecitare promesse, ma favorire una conoscenza reale che possa tradursi in azioni concrete a tutela dei diritti delle persone con autismo, ancora troppo spesso negati».

Un tema che deve restare al centro

L’appello di Angsa non va dunque confinato a un passaggio elettorale. L’autismo riguarda centinaia di famiglie calabresi e richiede politiche strutturali, programmazioni di lungo periodo e investimenti in formazione, servizi e inclusione.

La Calabria, tra spopolamento e carenze croniche, rischia di lasciare indietro le persone meritevoli di sostegno concreto. Ma ascoltare la voce delle famiglie, trasformando la loro esperienza in linee guida per la politica, può diventare il punto di partenza per una nuova stagione di diritti.

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