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Cetraro, eseguita l'autopsia sul corpicino della neonata morta in ospedale

L’esame dovrà stabilire le cause del decesso della piccola lo scorso 13 agosto

È stata effettuata ieri l’autopsia sul corpicino della neonata morta mercoledì scorso nel reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale “Gino Iannelli” di Cetraro. L’esame, disposto dalla Procura di Paola, guidata dal procuratore Domenico Fiordalisi, e affidato a un’équipe dell’Università Magna Grecia di Catanzaro, sotto la supervisione della professoressa Isabella Aquila, dovrà chiarire le cause e le dinamiche del decesso. A seguito della testimonianza di alcuni medici presenti al momento del parto, è emerso che il battito cardiaco fetale sarebbe stato presente fino al momento dell’espulsione della bambina, ma il cordone ombelicale – forse avvolto attorno al collo – potrebbe aver giocato un ruolo fatale. Cosa sia avvenuto veramente, però, è tutto da accertare, attraverso il meticoloso lavoro degli inquirenti.
Intanto, l’inchiesta, disposta dal pm Maria Porcelli, procede con l’ipotesi di omicidio colposo. Sei persone sono state iscritte nel registro degli indagati: sono il ginecologo privato che ha seguito la mamma della neonata durante la gravidanza e i cinque operatori sanitari presenti in sala parto. Un atto dovuto, per garantire il diritto alla difesa degli indagati e di nominare consulenti di parte, non una dichiarazione di colpevolezza. Gli investigatori stanno ricostruendo tutte le fasi del travaglio e del parto, verificando se eventuali ritardi o errori di valutazione abbiano contribuito alla tragedia o se la stessa sia stata causata da un imprevisto impossibile da controllare. Il primario del reparto, il dottor Bruno Tucci, ha assicurato piena collaborazione con la magistratura, esprimendo profonda vicinanza alla famiglia colpita dal lutto. Una tragedia che ha inevitabilmente riacceso il dibattito sull’ospedale cetrarese, già al centro di polemiche in passato, a seguito della morte della giovane mamma Santina Adamo, nel luglio 2019. Per questo, l’intero territorio segue con apprensione gli sviluppi della vicenda, poiché il presidio “Gino Iannelli” rappresenta un punto di riferimento per il comprensorio tirrenico cosentino e dell’entroterra.

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