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Alto Tirreno, la lunga mano dei clan dietro l’intimidazione di Sangineto?

I colpi di arma da fuoco esplosi in pieno giorno contro una discoteca ultimo di una lunga serie di attentati, in una zona nella quale gli interessi delle ’ndrine si sommano a quelli della camorra

La tranquillità estiva è stata scossa da un episodio che ha risvegliato paure latenti: l’attentato a colpi di pistola compiuto da tre persone con il volto travisato ai danni di una discoteca di Sangineto. Un evento che non soltanto ha animato il dibattito sulla sicurezza notturna in una zona simbolo della movida estiva ma che ha anche riacceso interrogativi sul ruolo della criminalità nell’alto Tirreno cosentino. Sul fatto, avvenuto in pieno giorno, le indagini spaziano a 360 gradi: non si esclude la pista del racket in una zona in cui la 'ndrangheta si contrappone o si associa, all’occorrenza, alla camorra. Sangineto d’estate diventa un hub della vita notturna estiva per molti giovani dell’area litoranea del Tirreno cosentino. Ma ogni anno nel piccolo comune costiero emergono segnali di tensione.
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