
«Consiglio regionale della Calabria a marce ridotte. Nel 2025 soltanto quattro riunioni», titolavamo a maggio scorso. Tre mesi dopo, agosto 2025, le sedute sono diventate 8 mantenendo la media esatta di una riunione al mese. Cambia poco se il calcolo si sposta da inizio legislatura, novembre 2021: le sedute sono state 56 in 46 mesi, per una media di 1,21 al mese. Nel nostro articolo fornivamo anche un confronto con il resto del Mezzogiorno: nei primi 5 mesi del 2025 il Consiglio si è riunito sei volte in Puglia, nove in Campania, undici in Basilicata, trentuno in Sicilia, Regione però a statuto speciale dove l’Assemblea ha ben altro peso politico.
Il “picco” di riunioni a Palazzo Campanella è stato nel 2022, con 16 sedute, una in più del 2023; 13 sono state nel 2024, cinque negli ultimi due mesi del 2021 e 8 nel 2025. La commissione che si è riunita più volte è la terza (sanità, attività sociali, culturali e formative) con 72 sedute, seguita dalla seconda (bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero) con 66 e dalla quarta (assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente) con 62; in ultima posizione, ma è comprensibile per la materia che fornisce meno “carico”, la quinta commissione (riforme) con 18 sedute. Le due commissioni speciali si sono riunite 38 volte l’antindrangheta e 25 la vigilanza.
Sul piano normativo, il Consiglio regionale ha approvato oltre 400 proposte di legge o di provvedimenti amministrativi. Degli atti approvati, alcuni sono politicamente significativi come per esempio la creazione delle nuove società per l’energia e la digitalizzazione o i piani per la programmazione nel settore rifiuti e idrico. Altri, per mancanza di tempo o di accordi politici, sono rimasti nei cassetti.
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