Si snoda tra il settimo e il decimo piano della Cittadella regionale l'inchiesta della Procura di Catanzaro che ha già portato alle dimissioni (con ricandidatura) del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. Gli inquirenti puntano decisi sui rapporti tra l'inquilino dell'ultimo piano di Palazzo Santelli e Antonino Daffinà che aveva al settimo piano un proprio ufficio in virtù dell'incarico di sub-commissario per la depurazione delle acque. Un'informativa della Guardia di Finanza, datata 26 giugno e depositata durante le udienze al Tribunale del Riesame di Catanzaro, svela i contenuti dei dialoghi captati nei due uffici (quello del governatore e quello del subcommissario) e si concentra proprio sulla figura sempre più ingombrante del commercialista vibonese. L'analisi dei finanzieri parte da un dato: il commercialista avrebbe visto crescere il proprio fatturato a partire dalla fine del 2021, cioè da quando Roberto Occhiuto è stato eletto presidente della Giunta regionale. Come sia avvenuto è la domanda a cui provano a dare risposta gli investigatori. Già nei primi mesi del 2025 una microspia piazzata nel suo ufficio in Cittadella ha consentito agli inquirenti di ricostruire la fitta rete di rapporti tra Daffinà e soggetti con ruoli istituzionali in seno alla Regione Calabria. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale