
Dato nazionale impietoso - 134,29% - ma la Calabria è una delle tre regioni d’Italia dove l’indice di affollamento delle carceri è meno grave. Il quadro generale emerge dal report analitico del garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale aggiornato al 30 maggio scorso. Nella nostra regione l’indice di sovraffollamento, il rapporto tra presenze effettive di detenuti e capienza regolamentare degli istituti penitenziari, segna il 110,96%: rispetto a una capienza complessiva che dovrebbe fermarsi a 2.711 presenze, i detenuti sono 3.008. Il report si fa ancora più critico se si raffrontano i posti regolarmente disponibili (nella pratica quotidiana ci sono reparti temporaneamente indisponibili) che scendono a 2.574, portando l'indice secondo i parametri Cedu (la Corte europea dei diritti dell’uomo è un organo giurisdizionale internazionale, istituita nel 1959 dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali del 1950, per assicurarne l’applicazione e il rispetto) al 116,86%.
Il dato purtroppo mese dopo mese, report dopo report, va a peggiorare: e proprio qui arriva il record negativo per la Calabria che è la regione che dal 2020 al 2025 ha fatto registrare il più alto incremento percentuale di sovraffollamento: +27%, passando dall’accettabile 92% registrato nel 2020 al 116,86% rilevato a maggio 2025.
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