
Ci sono l’Asp di Crotone e il Comune di Cosenza tra gli enti della pubblica amministrazione italiana che pagano con maggior ritardo i fornitori privati. In una posizione intermedia il Comune di Reggio Calabria. Lo si apprende dall’ultimo report della Cgia di Mestre, la quale ha denunciato che nel corso del 2024 la Pubblica amministrazione italiana «ha ricevuto dai propri fornitori privati richieste di pagamento per 198 miliardi di euro. Di questo importo, al marzo 2025 erano stati liquidati dalla 189,85 miliardi. Sono, quindi, 8,15 miliardi ancora da pagare alle aziende private. La denuncia la della Cgia di Mestre ha come punto di partenza l’elaborazione dei dati partendo dalla nota pubblicata dal Mef il primo luglio scorso sul proprio sito.
Una situazione che, secondo la Cgia, porrebbe l’Italia come “maglia nera” in Europa nella classifica dei pagamenti pubblici. Lo stock dei debiti commerciali dell’amministrazione pubblica, sottolinea l’ufficio studi mestrino, ammonta ora a 58,7 miliardi di euro. Nonostante i miglioramenti e il ricorso agli “escamotage” richiamati più sopra, molte PA continuano a pagare in grave ritardo. E come spesso accade quando si parla di difficoltà e inefficienze della pubblica amministrazione in Italia, spiccano i dati negativi del Mezzogiorno.
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