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Le indagini sulla morte di Blaganò, attesa per le “verità” dell’autopsia

Il corpo senza vita del medico di Lamezia è stato ritrovato nelle campagne di San Mango d’Aquino. La Procura non tralascia nessun particolare per stabilire cosa è accaduto allo stimato professionista

Sarà l’esame autoptico a chiarire le cause del decesso del dottor Antonio Blaganò ( 67 anni) il cui corpo senza vita è stato ritrovato nel pomeriggio di venerdì scorso in località Serra di San Mango D’Aquino, all’interno di un canneto in un’area impervia in prossimità del fiume Savuto. Il luogo del ritrovamento è stato sottoposto a sequestro su disposizione della magistratura inquirente. Per disposizione della Procura della Repubblica di Lamezia, la salma dell’uomo è stata trasportata nella sala mortuaria del cimitero di Catanzaro in attesa di ulteriori approfondimenti investigativi che dovranno chiarire l’esatta dinamica dei fatti.


Il professionista era scomparso all’alba del 24 luglio scorso. Le telecamere di sorveglianza hanno filmato il suo allontanamento in auto dalla postazione di guardia medica di Nocera Terinese dove stava prestando servizio. Il giorno dopo, venerdì 25 luglio, la sua autovettura (una Seicento blu) è stata rinvenuta con lo sportello di guida aperto e col motore acceso in una strada interpoderale in contrada Buda (area di confine tra i Comuni di Nocera Terinese e San Mango D’Acquino). In seguito alla segnalazione della famiglia che ne ha denunciato la scomparsa, si sono prontamente attivate le operazioni di ricerca coordinate dalla Prefettura di Catanzaro.
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