Calabria, aumento delle tariffe per il trasporto locale: la consigliera comunale di Catanzaro, Caviano: “La Regione scarica i costi su chi ha meno”
«In Calabria prendere un autobus sta diventando un lusso. L’aumento delle tariffe del Trasporto Pubblico Locale deciso dalla Regione è un atto gravissimo, che colpisce proprio chi ogni giorno si sposta per studiare, lavorare, vivere. È l’ennesimo segnale di una politica che sembra aver dimenticato le persone reali e le loro difficoltà quotidiane». Così la consigliera comunale di Catanzaro Igea Caviano commenta la decisione della Giunta regionale, che a poche ore dall’annuncio delle dimissioni del presidente Occhiuto ha deliberato un rincaro delle tariffe TPL, «senza alcun confronto, senza alcuna garanzia di un reale miglioramento del servizio e ignorando completamente la situazione economica di famiglie e pendolari». «Il trasporto pubblico – prosegue Caviano – dovrebbe essere un diritto, un pilastro della mobilità sostenibile. Ma la Regione sceglie la via più facile e più ingiusta: aumentare i costi per gli utenti, senza toccare inefficienze e senza investire su mezzi, corse e infrastrutture. Una scelta che rischia di allontanare ancora di più i cittadini dal TPL, spingendoli verso l’uso dell’auto privata, con effetti disastrosi su traffico, ambiente e inclusione sociale». La consigliera rilancia dunque l’appello già espresso da numerosi sindaci calabresi, tra cui il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita e il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, «che con grande senso di responsabilità hanno chiesto alla Regione di sospendere immediatamente l’aumento e aprire un tavolo di confronto con Comuni, utenti e categorie sociali». «Ci vuole coraggio politico – conclude Caviano – per affrontare i problemi strutturali del nostro sistema di trasporti. Servono investimenti seri, una programmazione che metta al centro i bisogni delle persone, e un’idea di mobilità che non sia una tassa nascosta, ma una vera opportunità di crescita e giustizia sociale. Questo aumento va ritirato, subito».