
Mare in tempesta per i balneari, con conseguenze anche per gli operatori calabresi. Infatti la Commissione europea è ferma sulle proprie posizioni: niente indennizzi. Il decreto del Ministero delle Infrastrutture deve essere riscritto, eliminando qualsiasi forma di vantaggio ai concessionari uscenti. Una decisione che ha scatenato non poco sgomento e confusione nel comparto. «Tutto questo è sconcertante – dichiara Antonio Giannotti, vicepresidente nazionale e presidente del Sindacato italiano balneari Calabria –. O il decreto ministeriale è conforme alla legge e, quindi, la Commissione ha concordato una norma che adesso disconosce, oppure è difforme, per cui il decreto ministeriale sarebbe del tutto illegittimo e inapplicabile. In ogni caso, le contestazioni sono immotivate, perché lo schema di decreto ministeriale è perfettamente conforme alla legge 131/2024, che non prevede le limitazioni che la Commissione invoca nella determinazione dell’indennizzo».
Giannotti lo afferma senza mezzi termini: «Sono decisioni ingiuste e illogiche». E aggiunge: «È paradossale, poi, come questa richiesta venga fatta dalla Commissione sulla nuova legge varata da questo Governo, mentre nulla era stato contestato alla norma previgente, la legge 118 del 2022 approvata da Draghi, che riconosceva al concessionario un indennizzo ben più alto, considerando anche il valore commerciale dell’azienda. Un indennizzo che la legge del Governo Meloni ha anche ridotto. E ora tutto questo viene messo nuovamente in discussione».
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