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'Ndrangheta e voto di scambio: condannato a 10 anni in appello l'ex consigliere della Regione Calabria Domenico Creazzo

L'ex consigliere regionale, in particolare, é stato accusato di avere accettato la promessa di procurargli voti fattagli dal boss Domenico Laurendi, imputato anche lui nel processo

Domenico Creazzo

Era stato assolto in primo grado, ma la Corte d’appello di Reggio Calabria ha ribaltato la sentenza e lo ha condannato a 10 anni di reclusione per scambio elettorale politico-mafioso. Si è concluso così il processo "Eyphemos" per l’ex consigliere regionale della Calabria Domenico Creazzo, eletto nel 2020 con la lista di Fratelli d’Italia.

L’assoluzione di Creazzo era stata appellata dal procuratore aggiunto Stefano Musolino e dal sostituto Salvatore Rossello. Condannato a 10 anni anche Antonino Creazzo, fratello di Domenico. Entrambi erano stati arrestati pochi giorni dopo l'elezione a Palazzo Campanella di Domenico Creazzo, quando quest’ultimo era ancora sindaco di Sant'Eufemia d’Aspromonte.

L'ex consigliere regionale, in particolare, é stato accusato di avere accettato la promessa di procurargli voti fattagli dal boss Domenico Laurendi, imputato anche lui nel processo. La Corte d’Appello, inoltre, ha inflitto venti anni e sei mesi di reclusione a Domenico Alvaro ('77) per il medesimo reato e altro.

Sono state confermate, invece, le assoluzioni, già disposte in primo grado, dell’ex presidente del Consiglio comunale di Sant'Eufemia d’Aspromonte, Cosimo Idà, e del medico Giuseppe Antonio Galletta.

Il processo é scaturito da un’indagine condotta dalla polizia di Stato a carico delle cosche di 'ndrangheta di Sinopoli e Sant'Eufemia d’Aspromonte, nel reggino. In particolare, l'operazione 'Eyphemos', coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, allora guidata da Giovanni Bombardieri, fu eseguita dalla polizia di Stato a carico di 65 persone indagate, a vario titolo, di associazione mafiosa, armi, stupefacenti, estorsioni, scambio elettorale politico-mafioso.

A carico di Domenico Creazzo, che venne arrestato nel febbraio del 2020, pochi giorni dopo la sua elezione Consiglio regionale, l’accusa era di avere accettato la promessa di procurargli voti fattagli dalle 'ndrine.

La Corte d’Appello, inoltre, ha confermato la sentenza di primo grado a carico di 15 persone, comminando pene varianti da 1,4 a 14 anni di prigione.

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