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Maladepurazione e infrazioni Ue, Anac boccia ancora la Calabria

L’indagine dell’Autorità anticorruzione certifica difficoltà e ritardi soprattutto sugli interventi più rilevanti. «Per gli impianti di maggiore entità le progettazioni esecutive sono in molti casi ancora in fase di verifica»

Era evidente che qualcosa non stesse andando per il verso giusto, soprattutto per quanto riguarda i tempi di realizzazione delle opere, e la conferma arriva scorrendo i risultati dell’indagine dell’Autorità nazionale anticorruzione sulle procedure per tirar fuori il territorio dalle procedure di infrazione comunitaria per la “maladepurazione”. «Il report trasmesso dal commissario per quanto attiene i servizi di ingegneria in Calabria riferisce in merito allo stato delle progettazioni di interventi ascrivibili alle procedure di infrazione 2004/2034 e 2014/2059. I servizi di minore entità economica, riferibili a piccoli impianti transitati dai Comuni al commissario, risultano per lo più conclusi. Per quanto riguarda invece lo stato delle progettazioni degli impianti di maggiore entità, risultano completate le progettazioni di livello definitivo, mentre le progettazioni esecutive sono in molti casi ancora in fase di verifica».
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