Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Uno scudo anti-dazi per la Calabria. Rubino: «Aprire a nuovi mercati»

Lo choc dei dazi americani ha spinto il mondo globalizzato lungo una delle curve più pericolose e buie della storia dell’umanità. L’annuncio delle tariffe doganali al 30% per le merci europee ha disorientato i mercati internazionali che si sono affacciati sul temuto orlo di una crisi. È la crisi del mondo globale, la fine di un paradigma che per molti sembrava un percorso irreversibile verso l’interdipendenza dei mercati e degli Stati. Ma le imposte commerciali ribaltano gli schemi consolidati, riportando a galla il protezionismo americano. Il resto del mondo, adesso, studia soluzioni alternative per ridurre l’attuale dipendenza di economia e finanza dagli Usa.

La situazione

Nel suo rapporto sulla Calabria, presentato di recente a Catanzaro, Bankitalia aveva evidenziato l’ulteriore crescita dell’export regionale nel 2024 «maggiormente verso i paesi extra UE (15,3%). Le vendite verso gli Stati Uniti, che potrebbero risentire dei dazi annunciati, sono aumentate dell’1,5 per cento. Nel triennio 2022-24, il mercato statunitense ha rappresentato circa un decimo del totale delle esportazioni regionali, un valore in linea con quello nazionale; per i prodotti alimentari gli Stati Uniti pesano per circa l’11% delle vendite del comparto all’estero, per quelli chimici il 14%».

Digital Edition
Dalla Gazzetta del Sud in edicola

Scopri di più nell’edizione digitale

Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Leggi l’edizione digitale
Edizione Digitale

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia