Un unico fascicolo che partendo dagli interessi economici del governatore Roberto Occhiuto ha ricostruito la rete di relazioni che tiene insieme gli uomini e le donne del suo “cerchio magico”. In pochi mesi l'inchiesta condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Catanzaro ha scandagliato la zona di confine tra affari privati e cosa pubblica. Punto di partenza è il 2024, quando gli inquirenti accendono i riflettori sui legami finanziari tra Occhiuto e Paolo Posteraro, ex manager di Amaco, l’azienda di trasporti del Comune di Cosenza, ed ex socio del governatore, oggi capo della segreteria di Matilde Siracusano, sottosegretaria di Stato per i Rapporti col Parlamento nonché compagna del governatore. Questa prima parte di indagine verrà compendiata nell'informativa delle Fiamme Gialle del 27 maggio scorso. Pochi giorni dopo scatta il blitz. Il pm Domenico Assumma firma il decreto di perquisizione e sequestro per Occhiuto, Posteraro e anche per l'amministratore unico di Ferrovie della Calabria Ernesto Ferraro. Già in quelle poche pagine c'è la traccia per lo step successivo. A un incontro romano per discutere proprio della cessione delle quote societarie di Occhiuto partecipa Antonino Daffinà, commercialista vibonese e sub commissario per la depurazione calabrese ma in quell'occasione definito come «il consulente di Roberto Occhiuto per la stima delle quote societarie». e amministrazione regionale calabrese. Più in particolare l'aumento del giro di affari di Daffinà sarebbe legato ai rapporti professionali avviati, proprio dal 2022, con società del settore sanitario. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale