
Un fiume di denari per cancellare definitivamente quell’etichetta di “Statale della morte” e creare una via di comunicazione ad alta sicurezza, senza più vittime, senza più tragedie. E, soprattutto, una lingua d’asfalto in grado di diventare quel corridoio orientale che non c’era per aiutare l’intera fascia costiera a uscire dallo storico isolamento. Con questa idea sta nascendo la nuova “106”, una lingua d’asfalto con due carreggiate e quattro corsie lungo i 491 km che corrono dalla Puglia verso la Calabria, attraversando la Basilicata, sfiorando lo Jonio prima di sprofondare nello Stretto.
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