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“Evade l’Irpef sui proventi della coca”: dissequestrati i beni di un portuale a Delianuova

Renato Papalia, imputato nel maxiprocesso “Tre croci”, era stato colpito da misura patrimoniale perché non aveva pagato le tasse sui gli introiti del traffico di droga. Il Riesame ha accolto il ricorso dei suoi legali

Alcuni mesi fa era stato colpito da un sequestro perché non aveva pagato l’Irpef… sui proventi del traffico di droga. Pochi giorni fa, però, il Tdl ha dissequestrato i beni di Renato Papalia di Delianuova, imputato nel processo “Tre croci”. I giudici del Riesame, infatti, hanno accolto la richiesta degli avvocati Guido Contestabile e Natale Polimeni. La misura patrimoniale era stata decisa dall’ufficio gip-gup di Palmi su richiesta della procura antimafia di Reggio Calabria: «Papalia – aveva scritto il gip – ha percepito reddito da lavoro per 20.488,38 euro e avrebbe percepito 221.363 euro a titolo di provento illecito, quindi la somma complessiva pari ad 241.851,38 euro, evadendo l’imposta Irpef per 93.511,25 euro... ».
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